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L'Ue apre ai Balcani

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Dal 19 dicembre abolizione dei visti per i cittadini

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L'Europa apre ai Balcani occidentali. Ed è l'Italia ad avere il ruolo di grande sponsor dell'operazione. L'attrazione verso l'Ue dei Paesi balcanici in in un momento di grave crisi economica sottolinea il costante potere di attrazione dell'Unione che rappresenta un forte ruolo guida nel promuovere stabilità, sicurezza e prosperità. Dopo il gelo seguito alla crisi del Kosovo con i bombardamenti Nato di Belgrado molte cose sono cambiate. A iniziare dai governi di quelle nazioni. In questo periodo l'Italia ha giocato la carta dell'avvicinamento e dell'apertura verso i Paesi frontalieri come Montenegro e Albania. E verso la Serbia. Un lavoro diplomatico che ha permesso di raggiungere risultati importanti. Si deve principalmente all'opera del ministro Frattini che in questi 18 mesi si è adoperato per l'integrazione dei Paesi dell'ex Jugoslavia e dell'Albania. Ieri a Bruxelles si è sbloccata la situazione per Belgrado. Passaggio obbligato verso l'adesione all'Ue: è stato dato infatti il via libera all'accordo economico interinale. «Abbiamo la prospettiva ragionevole di avere entro la metà dell'anno 2010 l'inizio delle ratifiche per l'accordo generale di associazione Ue-Serbia, il che mi auguro offra alla Serbia la possibilità e l'incoraggiamento - ha detto Franco Frattini al termine dei lavori dei ministri degli Esteri Ue - insieme alla liberalizzazione dei visti, di presentare prima di Natale la richiesta di adesione all'Ue». Quello di ieri è solo l'ultimo step di un percorso che si è andato dipanando in questi mesi di faticose trattative in seno all'Unione. Diverse in fatti le posizioni degli altri Paesi membri. A iniziare da quelli fondatori come Germania e Francia poco propensi, in questo periodo di crisi, all'allargamento. Sulla Serbia poi gravava anche il peso del veto olandese per via delle resistenze di Belgrado all'attività del Tribunale internazionale de L'Aja sui crimini delle guerra in Bosnia. Il primo passo verso lo sdoganamento dei Balcani occidentali è stata l'abolizione di visti per Serbia, Montenegro e Macedonia. Dal prossimo 19 dicembre i cittadini di questi Paesi potranno entrare in Europa con l'esenzione del visto. Anche in questo caso l'Italia sarà ambasciatrice d'Europa. Il 21 dicembre 50 cittadini serbi arriveranno in Italia nel loro primo viaggio senza visto. Sarà il ministro Frattini ad accoglierli di persona e a tendere simbolicamente la mano a tutta la Serbia. L'accordo interinale e l'abolizione dei visti sono due messaggi che dicono che «la Serbia è on track per un percorso che io mi auguro porterà l'adesione in tempi ragionevoli all'Ue», ha spiegato il ministro Frattini. L'altro passaggio importante dove l'Italia ha giocato un ruolo prevalente è la Nato. Croazia e Albania fanno ormai parte dell'Alleanza Atlantica. Bosnia e Montenegro hanno ricevuto il «Map» membership action plan che di fatto li lega alla Nato. Nel futuro c'è un impegno che vede alleate Roma e Madrid. A marzo con la presidente Ue della Spagna è infatti programmato un vertice Ue-Balcani occidentali per disegnare le strategie di accordo successive. La Farnesisa però non si ferma e il ministro guarda al futuro prossimo: «Nel 2010 ci potrebbe essere una proposta avanzata da un paese come l'Italia per liberalizzare il regime dei visti con la Federazione russa».

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