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Ecco le tessere del Pdl Non c'è quella di Fini

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Gianfranco Fini

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Tessera numero uno. Come nel partito precedente, Forza Italia. Una tessera che di fatto ha già ricevuta. Ma che verrà ufficializzata in pubblico sabato prossimo. Il tutto avverrà a Milano, città, spiegano gli organizzatori, in cui è nato il Popolo delle libertà. Berlusconi non solo ufficializzerà la sua tessera numero 1, ma ne consegnerà anche alcune ad una serie di persone selezionate ad hoc da Ignazio La Russa e Maurizio Lupi. Tra loro ci sono il sindaco di Milano, Letizia Moratti (tra l'altro non iscritta al Pdl), il presidente della Regione Roberto Formigoni e il presidente della provincia di Milano Guido Podestà. La domanda a questo punto è: se Berlusconi ha già ricevuto la "tessera 1" del Pdl, Gianfranco Fini, cofondatore del partito e di fatto iscritto al Pdl, avrà anch'egli una tessera? A quanto pare no. Stando a quanto dicono al Pdl, «la prassi vuole che il presidente della Camera resti super partes non iscrivendosi al gruppo parlamentare misto». Non è così. Fini risulta ancora nel gruppo del Pdl, così come il suo predecessore Fausto Bertinotti (sullo scranno più alto di Montecitorio dal 28-04-2006 al 28-04-2008) rimase dentro Rifondazione Comunista, mentre Pier Ferdinando Casini (guidò l'Aula dal 30-05-2001 al 27-04-2006) rimase nel misto sino a poche settimane prima dello scioglimento delle Camere per il voto. Niente Fini ma sicuramente tanto Berlusconi. Era il 1994 quando, anche lì, venne data a Silvio la tessera numero uno del partito, Forza Italia. Dopo di lui, gli altri fondatori azzurri Antonio Martino, Giuliano Urbani, Antonio Tajani e il "famoso" generale Calligaris. Seguiti da tutti coloro che in qualche modo avevano avuto un ruolo determinante per la nascita di Fi: da Marcello Dell'Utri a Cesare Previti, da Mario Valducci a Gian Franco Ciaurro. In An, più o meno uguale: nel 1995, con la cosìdetta svolta di Fiuggi, furono tesserati tutti, a partire dai colonnelli: Fini, Gasparri, La Russa, Matteoli, Alemanno. Stavolta, con il Pdl, sarà un po' diverso: vuoi per il dna del partito, vuoi per la struttura articolata del Pdl, vuoi anche per il ritardo con cui in via dell'Umiltà si è arrivati alla fase del tesseramento (sulla carta sarebbe dovuto cominciare il 1 settemebre scorso). Intanto, subito dopo il premier saranno tesserati tutti i componenti dell'ufficio di presidenza, vale a dire tutto lo stato maggiore. E sono, praticamente, altre 30 tessere. Dopodiché, si passa ai responsabili di settore e a tutti quelli che erano già iscritti ai partiti componenti, Forza Italia e Alleanza Nazionale. L'ufficio tesseramento del Pdl, con a capo il deputato Pdl Gregorio Fontana, si è già prefissato una serie di compiti e obiettivi. Ed è proprio lui a sottolineare come l'apertura delle adesioni sia un'occasione importante «perché così non ci saranno più distinzioni sulle appartenenze precedenti». Di tipi di tessera ne esistono due: una per i soci ordinari, e una per i soci sostenitori. La prima, è quella destinata a deputati e dirigenti di partito (tutti hanno già versato una quota di 1000 euro per l'anno 2009). La seconda, aperta a tutti. Di quest'ultima, ne esistono due versioni: quella per gli aderenti e quella per gli associati. Il costo di adesione per la prima categoria di persone è di 20 euro e con la tessera di "aderente" si ha il diritto di voto e la possibilità di partecipare alla vita attiva del partito. Per gli associati la quota d'iscrizione è di 50 euro. Diventando associati si ha la possibilità di essere eletti all'interno dei vari organismi del Pdl. Delle agevolazioni spiega ancora Fontana «saranno date a chi già era tesserato in Forza Italia o Alleanza nazionale. Inoltre è previsto uno scontro del 50% per i nuclei familiari e delle facilitazioni anche per i giovani e gli anziani». Intanto Berlusconi, dopo un weekend casalingo (trascorso a Milano tra famiglia e amici) questa sera partirà per Bonn, per partecipare domani mattina al congresso del Ppe. Occasione in cui si dovranno rinnovare le cariche di partito e dove il premier dedicherà una parte consistente dei suoi lavori all'esame della crisi finanziaria e all'economia sociale di mercato. Per poi ripartire nel primo pomeriggio alla volta di Bruxelles per il Consiglio europeo. Per finire, sabato a Milano, con una serie di appuntamenti pubblici nel capoluogo lombardo. Puntatina in prefettura, e cerimonia di consegna delle tessere.

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