Alfano bacchetta i magistrati: "Più in Procura, meno in tv"
"L'antimafia delle leggi e dei fatti è l'unica che spaventa davvero la mafia". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo alla conferenza stampa del Pdl al Senato sul bilancio della lotta alla criminalità organizzata. "Il governo - ha rivendicato con orgoglio Alfano - non a caso in questi 19 mesi è intervenuto sui due aspetti che piu' stanno a cuore ai boss, inasprendo il regime del carcere duro e rendendo sempre più efficace l'aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente". Il Guardasigilli ha rinnovato i suoi complimenti al procuratore generale di Palermo per il tris di arresti Raccuglia-Nicchi-Fidanzati, "che ha consentito di decapitare la mafia palermitana mandando anche un messaggio importante: quello che si può vincere la mafia anche senza fare il giro delle televisioni e senza fare convegni, ma lavorando di più in Procura. Qualche passaggio televisivo e qualche convegno in meno - ha aggiunto - a volte può tradursi nella cattura di qualche latitante in più". Poi il ministro ha anche tracciato un bilancio del 41 biss: "Al 6 dicembre i detenuti al 41 bis erano 644: con quello che firmero' immediatamente per Nicchi, diventeranno 645, record storico di detenuti mafiosi al carcere duro. Quello precedente risaliva alla fine del 2001". Gli ha fatto eco il ministro dell'Interno Roberto Maroni che sempre ricordando gli arresti compiuti negli ultimi tempi contro Cosa Nostra ha detto: "Gli straordinari risultati ottenuti dal governo nella lotta alla criminalita' organizzata, superiori a quelli di qualsiasi altro governo, non ci bastano, noi vogliamo sconfiggere definitivamente la mafia". Il responsabile del Viminale ha inoltre aggiunto: "Credo che sarebbe utile la creazione di una vera e propria agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata".