Alemanno: Roma pronta alla sfida globale
«Roma città solare». Non è uno slogan ma un'immagine della capitale che può e deve essere trasformata in realtà. Una sfida globale, quella che il sindaco Gianni Alemanno lancerà il 15 dicembre al vertice Onu sui cambiamenti climatici che si è aperto ieri a Copenaghen. Sindaco Alemanno, più volte Lei ha detto che Roma sarà una "città a impatto zero". Rimarrà un sogno o sarà realtà? «Roma fa sul serio e lo dimostra il lavoro svolto in questi tre giorni durante il workshop dedicato proprio alla "rivoluzione ambientale" e che ha visto la preziosa collaborazione dell'economista americano, professor Jeremy Rifkin. Da questo lavoro verrà tratto un "master plan", un piano di azione energetico e ambientale che trasformerà Roma in una città "solare", appunto». Il professor Rifkin parla dell'esigenza di una terza rivoluzione industriale, introducendo così un elemento essenziale alle politiche ambientali, il modello economico. E annuncia già il fallimento di Copenaghen proprio per l'assenza della visione economica nelle politiche ambientali. Cosa ne pensa? «Credo che la coincidenza tra il Cop15 e questo workshop sia indicativa delle nostre intenzioni. Non indicare un modello economico è un limite della conferenza, ma noi siamo convinti che i precetti ambientali potranno essere utili se diventeranno la base di un diverso modello economico. Vogliamo fare in modo che questo sia uno dei principali tratti caratterizzanti la città del futuro. La terza rivoluzione, come la definisce Rifkin, deve essere un precetto economico e di questo ne siamo convinti». Parliamo di Roma, il 15 presenterà a Copenaghen il piano energetico che si realizzerà dal 2010 al 2020. Di cosa si tratta? «Il piano costituisce uno dei 10 progetti che presenteremo agli Stati generali della città a maggio. Si tratta di sei progetti pilota che verranno coordinati da Roma Energia. Si va dall'applicazione del modello di generazione distribuita ad una centralità, con il coinvolgimento di 2000 appartamenti, 6000 persone, per 6 milioni di kWhe, alla realizzazione di 10 stazioni di distribuzione di idrogeno per autoveicoli; dalla cogenerazione per l'ospedale Sant'Andrea che arriverà ad una produzione di 1,8 milioni di Mwhe, alla città universitaria de La Sapienza che si doterà di impianti di cogenerazione con assetto trigenerativo e fotovoltaico». La Capitale si dovrà confrontare con Londra, Berlino, Parigi. Ce la faremo a vincere? «Possiamo farcela, tra pochi giorni sarò a Londra per parlare non solo delle Olimpiadi 2020. Sono infatti in programma anche tavoli tecnici per un confronto serio sulle politiche ambientali ed energetiche. Non si tratta solo di prendere degli impegni astratti, ma di comprendere che bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo che porterà posti di lavoro, innovazione tecnologica e renderà Roma più competitiva a livello economico». Non solo economia però a supporto delle politiche ambientali, serve anche rispetto per l'ambiente da parte di tutti i cittadini. È qualcosa di più, come lo stesso Pontefice ha ribadito nel suo appello al rispetto della natura e dello sviluppo solidale, alla vigilia dell'apertura del vertice Onu di Copenaghen. «L'appello del Santo Padre è uno stimolo ulteriore a proseguire lungo questa strada. Si ribadisce che la questione ambientale non è così lontana da quella spirituale: un atteggiamento corretto da un punto di vista religioso non può non portare anche al rispetto del creato e dell'ambiente».