Fini attacca: i reati di immigrazione non siano esclusi dal processo breve
La dizione "reati in materia di immigrazione" nel ddl sul cosiddetto processo breve "è inammissibile". il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso di un dibattito organizzato presso la comunità di Capodarco di Roma, in sostanza boccia la formulazione del ddl Gasparri in discussione al Senato. "Svista o no, si intervenga" - Il presidente della Camera si augura che il provvedimento "cambi", perchè tra i reati è inclusa, per esempio, "la permanenza in Italia senza permesso di soggiorno, che è punita con una semplice ammenda", continua. "Sarebbe diverso - spiega Fini - se si parlasse di delitti in materia di immigrazione". E sull'attuale formulazione chiede: "E' stata una svista? Ne prendo atto. Non è stata una svista? Allora auspico che accada ciè che è accaduto in un altro momento", ricordando la "sollevazione" parlamentare contro la norma sui medici-spia. Lingua e immigrazione - Fini ha sottolineato poi, all'indirizzo della Lega Nord, che anche la questione linguistica per sancire l'appartenenza dei cittadini extracomunitari all'Italia "è superata, perchè uno straniero che nasce in Italia parla il dialetto, non solo l'italiano". Per questo si deve discutere anche della riforma della legge della cittadinanza "senza tentazioni di convenienze elettorali". In particolare, Fini ha apprezzato le parole di Beppe Pisanu sulla necessità di porre fine a "misere contese" smettendo di eludere un tema così importante: "Mi ha fatto piacere quello che ha detto il compagno Pisanu", ha chiosato Fini. E Casini, di rimando, ha osservato: "Se qualcuno mi dice che sono di centro, lo disconosco". Fini, infine, ha però messo in guardia dal rischio, che, una volta concesso il voto ai cittadini extracomunitari, si formino liste "di tipo etnico-religioso, creando il partito dei filippini o quello dei musulmani, perchè in questo caso si fa un passo indietro sull'integrazione e si punta a portare in Parlamento un gruppo etnico e non un progetto". La battuta sui microfoni - Fini in seguito torna con una battuta sull'incidente del fuorionda che tante polemiche ha creato nel Pdl. Il presidente della Camera infatti durante il dibattito ha avuto diversi problemi coi microfoni tanto da doverne cambiare almeno un paio. E all'inizio dell'intervento, commentando il malfunzionamento di uno di questi, si è concesso una battuta: "Coi microfoni, sapete, bisogna stare sempre attenti..."