Fini, altro segnale di pace Approvazione al governo

Nonc'è una data fissata. Non un appuntamento nelle loro agende. Ma ormai, non c'è più molto tempo. I due co-fondatori del Pdl presto dovranno incontrarsi, parlare, decidere sulla tante scadenze che incombono. Una su tutte, le Regionali. Di telefonate tra i due, ancora nulla. Nessun contatto, per lo meno diretto. Certo, nei retrobottega, ci sono i mediatori a lavoro, i così detti "pompieri d'emergenza". Ed infatti qualche segnale di schiarita arriva. Dopo la nota di Fini su Spatuzza dell'altro giorno, ieri è stata la vota del riconoscimetno da parte dell'inquilino di Montecitorio all'ottimo lavoro fatto dal governo per gli ultimi arresti di mafia. Altro segnale. A questo punto si aspetta il vis a vis tra i due. Si parla del 15 dicembre, giorno prima del prossimo ufficio di presidenza del Pdl, riunione dedicata interamente alle regionali. Un'occasione in cui si dovrà trovare la quadra tra tutti, rischio il crac della maggioranza. Senza dimenticare che giovedì prossimo ci sarà un altro importante banco di prova: il voto alla Camera su Nicola Cosentino. Il premier aspetta di vedere a questo punto come si comporteranno i finiani. Se cioè sulla fiducia verso il sottosegretario all'Economia gli uomini vicini all'ex leader di An continueranno ancora a fare muro. Il presidente della Camera sceglie di passare un fine settimana casalingo, con le sue due figlie avute con la compagna Elisabetta Tulliani. Ma con un orecchio teso ai fatti di cronaca. Prima gli arresti a Palermo e a Milano dei due boss mafiosi, Nicchi e Fidanzati. Poi l'inaugurazione delle nuove tratte dell'alta velocità. E la Finanziaria, su cui si sta lavorando in queste ore alla Camera. Fini si tiene informato e, rispetto agli arresti decide di fare addirittura una nota ufficiale per congratularsi con il ministro dell'Interno. Parlando con un finiano doc, il presidente della Camera avrebbe espresso apprezzamento anche per le nuove tratte ferroviarie ad alta velocità. Aggiungendo che lui, la terza carica dello Stato, quando il governo lavora bene è sempre pronto ad ammetterlo. «In realtà - avrebbe detto Fini - io e Berlusconi siamo più vicini di quanto appaia all'esterno». Dicevamo le Regionali. La griglia dei candidati è ancora incompleta, tanti i nodi ancora sul tavolo, e la campagna elettorale ancora tutta da stabilire. Ieri il presidente del Consiglio ha annunciato che il prossimo ufficio di presidenza del Pdl completerà il quadro. Molto probabile il 16 dicembre, anche perché il premier sarà praticamente all'estero quasi tutta la prossima settimana, prima a Bonn poi a Bruxelles. Bossi torna a ipotecare il Piemonte rilanciando proprio ieri la candidatura di Roberto Cota: «Sta facendo bene alla Camera e sul territorio. E poi io lo alleno tutti i giorni, lo sto rafforzando. Sa trattare con tutti, non è un matto...». Bossi vuole il Piemonte oltre al Veneto, mentre è ancora tutta aperta la partita sulla Campania, dove sulla carta il sottosegretario Cosentino sembra indisponibile a farsi da parte. Anche se in realtà il premier avrebbe già in mente due nomi: Stefano Caldoro o in alternativa il magistrato Arcibaldo Miller. E anche nel Lazio, la "candidata" finiana Renata Polverini (che ieri era a Milano per la nuova Tav) attende la nomination. Il chiarimento tra i due cofondatori Pdl a questo punto serve proprio.