Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Nessun governo mai così duro contro la mafia

Roberto Maroni

  • a
  • a
  • a

Da una parte chiacchiere, dall'altra numeri messi nero su bianco. Da una parte l'aula bunker del Palazzo di giustizia di Torino, dall'altra Palazzo Chigi durante il Consiglio dei ministri. Da una parte un pentito di mafia che incrimina Berlusconi e il senatore Dell'Utri di essere stati referenti politici degli attentati mafiosi del 1993, dall'altra un ministro che, a nome del governo, ribadisce i meriti dell'esecutivo sul versante della lotta alla criminalità organizzata. Da una parte Gaspare Spatuzza, ex «uomo d'onore» del quartiere palermitano di Brancaccio, dall'altra Roberto Maroni, il ministro leghista dell'Interno, che ha preparato la controffensiva elencando una serie di dati sulla lotta alla malavita che non hanno precedenti: dall'inizio della legislatura, più di diecimila i beni che sono stati sequestrati alla criminalità organizzata, per un valore pari a 5.629 milioni di euro. Quasi duemilasettecento quelli confiscati che, se si monetizzassero equivarrebbero a 1.753 milioni di euro con un incremento rispetto a diciotto mesi fa del 364%. Ma il dato che sottolinea maggiormente l'impegno delle forze dell'ordine nel contrasto alla mafia è quello relativo agli arresti: a fronte delle 377 operazioni di polizia giudiziaria (l'incremento rispetto a maggio 2008 è del 53%), sono scattate le manette per 3.630 malavitosi, con un aumento del 22% rispetto a quando si è insediato il governo Berlusconi, ai quali si aggiungono i 282 latitanti (più 87%).   Sempre analizzando le quattordici pagine intitolate "Lotta alla mafia: azioni e risultati del governo Berlusconi", emerge che, fino alla fine di ottobre, la camorra ha pagato le perdite maggiori in termini di arresti: dei 3.630 delinquenti, ben 1.465 uomini legati alla malavita campana si sono visti spalancare le porte della prigione. A ruota sono seguite "Cosa Nostra" con 916 arresti, la 'ndrangheta con 751 e da ultima la criminalità pugliese con 498 persone. Cifre di cui il governo si fregia e che il ministro Maroni commenta: «Ogni giorno, compresa la domenica, sono stati arrestati mediamente 8 mafiosi». Senza contare che, proprio nell'ottica di eliminare collusioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni, l'esecutivo ha sciolto 13 Consigli comunali, contro gli otto dello stesso periodo del governo precedente. Da ultimo quello di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, commissariato giovedì scorso proprio perché erano state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità. Il giro di vite nei confronti della malavita, riserverà ancora sorprese dato che il governo sta elaborando un piano straordinario antimafia in dieci punti che dovrebbe caratterizzare la seconda parte del mandato. Una serie di normative raccolte in uno specifico testo unico che, oltre a riprendere le leggi 125 del 2008 e 94 del 2009, mira a potenziare l'aggressione ai patrimoni mafiosi e a contrastare le infiltrazioni negli appalti pubblici.   È prevista poi una mappa nazionale delle organizzazioni criminali e la velocizzazione delle procedure di rilascio della certificazione antimafia, fino ad arrivare all'estensione del "modello Caserta", ovvero quel dispositivo di contrasto che ha permesso di ottenere positivi risultati nella lotta alla camorra in Campania. Intanto, per arginare il chiacchiericcio creatosi attorno alle dichiarazioni di Spatuzza il centrodestra annuncia la sua replica per mercoledì prossimo, affidandosi a una conferenza stampa dal titolo "L'antimafia dei fatti, l'azione del centrodestra contro la criminalità organizzata" alla quale parteciperanno, tra gli altri, Maroni e il collega, ministro della Giustizia, Angelino Alfano.  

Dai blog