
L'imbianchino con 40 omicidi sulle spalle

Vienedal cortile Castellaro nel cuore del quartiere industriale palermitano di Brancaccio (dove il fratello di un altro pentito, Stefano Calzetta, inventò il mattone «più leggero e resistente del mondo» fatto con la pomice) e lì lavorava come autista e tuttofare per i mafiosi del quartiere. Il suo ex boss Giuseppe Graviano lo ha definito con spregio «il pittore di pareti». Ha la quinta elementare ed è sposato. Il suo nome viene fuori in maniera dirompente nel '94 nell'ambito dell'inchiesta sulle autobombe del '93. La squadra mobile palermitana lo arresta il 2 luglio '97. Nel marzo dello scorso anno dopo 11 anni di carcere duro, ha cominciato a fare dichiarazioni.
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