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Ci vuole un gesto riparatore

Il premier Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini

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Su questo giornale non hanno mai trovato credito le voci che, nella politica e nel giornalismo, hanno attaccato duramente Fini in questi ultimi mesi. Noi pensiamo infatti che non ha senso chiedere al Presidente della Camera di stare zitto, interpretando in modo notarile il suo incarico, né sottovalutiamo l'importanza decisiva di far crescere nel Pdl un dibattito vero e libero, come si addice a un grande partito capace di raccogliere il 40 per cento dei voti. Altri hanno tenuto nei suoi confronti un atteggiamento sprezzante e spesso offensivo. Noi non lo abbiamo fatto per scelta lungamente meditata. Proprio per questo però sentiamo il dovere di chiedergli un gesto pubblico e «politico» di avvicinamento a Berlusconi, cioè all'uomo che da quindici anni, con pregi e difetti, rappresenta l'unico vero collante del centro-destra in Italia. Qui non si tratta di mettere a posto una vicenda di carattere personale. Qui occorre rispettare la volontà di milioni di italiani, che hanno votato convintamente per Berlusconi l'anno scorso, ma lo hanno scelto, in una certa parte, anche perché alleato di Fini.   Il Presidente della Camera è politico troppo navigato per non sapere che il suo video «rubato» a Pescara lo mette inequivocabilmente dalla parte del torto. Scelga dunque lui modi e forme (ieri sera è parso disponibile a siglare un nuovo patto di governo), ma compia un gesto esplicito e al riparo da ogni malevola interpretazione.  

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