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Brunetta: voglio sul video i compensi delle star Rai

Renato Brunetta

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«Dal Teatro Ariston di Sanremo, ecco a voi il 60mo Festival della canzone. Conduce Antonella Clerici. Compenso lordo: 500mila euro». Cifre scottanti snocciolate sulla sigla, e meglio quella d'apertura, perché alla fine dei programmi qualcosa viene sempre sfumato, e dunque meglio evitare altre grane. Andrà così, ogni sera, se sarà accolta la proposta di Brunetta, che in nome della trasparenza ha invocato la «pubblicazione» in video degli stipendi di conduttori e giornalisti Rai («Non è giusto che lì vi siano figli e figliastri, contratti milionari e contrattini»), sottolineando, ieri in diretta da Frizzi, che l'elenco «sul sito dell'azienda non è sufficiente». Il titolare della Pubblica Amministrazione ha rilanciato un'idea già adottata dal Pdl in Commissione di Vigilanza di Viale Mazzini: lui, intanto, ne avrebbe già parlato con il direttore generale Masi, e molte fra le riluttanti star del piccolo schermo tremano già all'idea. Come sia, i telespettatori cassintegrati o pensionati che tentassero di non pensare alla crisi mettendosi davanti alla tv, non accoglierebbero probabilmente con buonumore certe (legittime) informazioni, pur diluite dai rapporti costi-ricavi-audience-ammortamenti pubblicitari sui programmi, che dovrebbero indorar loro la pillola. Quanto guadagna Fabio Fazio? Due milioni e rotti di euro l'anno per 64 puntate di "Che tempo che fa", produzione esterna Endemol. Praticamente, è stato calcolato, 382 euro per ogni minuto in onda. E Vespa? Dopo gli stop-and-go con i vertici Rai sul rinnovo degli emolumenti per "Porta a Porta", l'accordo è stato raggiunto (fino al 2013) per un minimo garantito di un milione e mezzo l'anno: ma con gli speciali in prima serata e i bonus oltre la centesima puntata si vola anche qui sopra i due milioni. Attenzione a Serena Dandini: 710mila euro per "Parla con me" in seconda serata, praticamente la stessa cifra di Santoro (dipendente Rai reintegrato con ruolo di direttore), che va in prime time con "Annozero" ma può contare su premi in caso di grandi ascolti. La "glaciale" Bignardi? 600mila euro. Il "collaboratore esterno" di Raidue Giovanni Floris offre con "Ballarò" un prodottino chiavi-in-mano e si mette in tasca 350mila euro, poco più della metà di quanto guadagnino Lamberto Sposini con "La vita in diretta" o Michele Cucuzza a "Unomattina". Giletti viaggia sui 400mila euro a stagione, molto meno di quanto portino a casa Simona Ventura (1,8 milioni) Milly Carlucci (1,2), o lo stesso Carlo Conti (qualcosa come 900 mila euro e rotti). Per la Clerici, si diceva dei 500mila per Sanremo: ingaggio dimezzato rispetto al predecessore Bonolis. Vai a spiegare agli italiani alle prese con buste paga impalpabili che queste sono le leggi del libero mercato tv: due anni fa l'allora ministro delle Riforme Nicolais infilò in Finanziaria un emendamento per un tetto massimo da 272mila euro sui compensi delle stelle Rai. Poi si accorse che Baudo e Hunziker prendevano tre o quattro volte di più (telepromozioni escluse) per il Festival 2007 e firmò una circolare che cancellava la sua stessa idea. Non voleva penalizzare Viale Mazzini di fronte alla concorrenza, spiegò tutto mortificato.

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