Mussolini-Fiore, in procura il ricattatore del video hard
Sarà sentito a breve A.C. l'uomo indagato per tentata estorsione per aver inviato una mail inviata alla sede del governo con cui si chiedevano soldi (un milione di euro) per un video che ritrarrebbe in atteggiamenti intimi Alessandra Mussolini e Roberto Fiore. L'uomo, un autore televisivo con precedenti per truffa, è già stato sentito dagli investigatori, davanti ai quali avrebbe asserito di aver avuto contezza del video da due persone che non sarebbe in grado di riconoscere. Da queste avrebbe saputo chi fossero i protagonisti del presunto video, che però A.C. non sarebbe stato in grado di riconoscere. Nessuna traccia è stata trovata dagli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti, dell'esistenza del video che sarebbe stato girato con un telefonino. Una circostanza questa che è esclusa anche da Stefano Fiore, avvocato e fratello di Roberto, cui il politico ha dato mandato di presentare una denuncia per diffamazione in relazione a quanto apparso sia sul web che su organi di stampa in merito ad "un'incombente e prossima" diffusione del video e che sarà presentata domani. "Per fortuna è stata aperta un'indagine - ha detto il penalista - così questa storia sarà bloccata. È una vicenda inquietante perché non se ne capisce il fine ultimo. Certo nell'ultimo anno sia mio fratello che la Mussolini hanno notato un clima strano: mentre il primo ha trovato i suoi computer svuotati, la seconda ha visto spesso persone davanti casa sua". La memoria va, come ha ricordato lo stesso Stefano Fiore, a quanto accaduto nel 2005 durante la campagna elettorale per le regionali, quando sia Piero Marrazzo che la Mussolini furono vittime di un'attività di spionaggio illecito. Si attendono inoltre i risultati dell'attività di verifica degli esperti della postale che stanno esaminando il computer e il cellulare dell'indagato. Ciò anche per stabilire se A.C. abbia agito da solo o se effettivamente esistano dei complici. Non si esclude che la Mussolini e Fiore possano essere sentiti dalla procura che ha aperto un fascicolo sulla vicenda dopo essere stata attivata proprio da palazzo Chigi.