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«Spero che non diventi uno dei tanti misteri italiani»

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Siamoqui anche in nome di Brenda la cui morte sembra più un omicidio che un suicidio o un incidente». Lo ha detto Leila Dayanis presidente dell'associazione di trans Libellula e amica di Brenda, durante il corteo a Roma contro la violenza sulle donne. «Siamo qui come donne - ha aggiunto Dayanis - perché noi sentiamo di appartenere a questa categoria». Al corteo partecipa una decina di trans. «La morte di Brenda - ha aggiunto - mi ricorda il Medio Evo, quando bruciavano le streghe, per me la sua scomparsa è stata un'esecuzione. Siamo qui anche contro una sorta di omo-lesbo-trans fobia che si sta diffondendo, diciamo no alla strumentalizzazione e alla stereotipizzazione dei transessuali, non siamo tutte escort. Al massimo bisogna condannare chi sfrutta le prostitute».

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