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Settimana decisiva per il destino di Termini Imerese

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Domani,alle 15, al ministero per lo Sviluppo Economico, arriveranno i sindacati siciliani e le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Martedì, invece, il ministro Claudio Scajola (nella foto) vedrà l'ad Lingotto, Sergio Marchionne. «Termini Imerese non deve chiudere, deve vivere, bisogna fare uno sforzo, naturalmente la Fiat in prima fila, per dare una soluzione al problema», insiste il leader della Cgil, Guglielmo Epifani da Messina, dove si svolge la manifestazione per il lavoro e la legalità nel Mezzogiorno. «È uno dei "cuori" di questa nostra giornata di mobilitazione - spiega - perché è il simbolo di quello che si deve evitare, cioè che chiudano attraverso questa crisi degli insediamenti produttivi che sono capaci di dare ai territori non solo tanta occupazione diretta e indiretta ma anche tanta possibilità di mantenimento di attività produttive di eccellenza. Se si chiude Termini non è che risorge un altro stabilimento in grado di dare lavoro direttamente o indirettamente a tremila persone. «Termini Imerese non deve chiudere» ribadisce anche il segretario dell'Ugl, Renata Polverini.

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