L'esecutivo prepara il giro di vite sugli invalidi civili
Girodi vite sui controlli per le invalidità civili e cause più care con l'aumento delle tasse da pagare per avviare i processi: sono queste due delle novità principali contenute nel pacchetto di 10 emendamenti del governo alla Finanziaria 2010 che dalla prossima settimana sarà all'esame della commissione Bilancio della Camera. Salta invece la proposta della Lega che introduceva una cassa integrazione differenziata per gli extracomunitari. In tutto, le misure presentate dall'esecutivo dovrebbero ammontare a circa 8 miliardi di euro: circa la metà è finanziata con i fondi dello scudo fiscale (che vanno dunque vanno ad aggiungersi ai circa 4 miliardi della manovra uscita dal Senato), mentre il resto è coperto con voci di bilancio già stanziate e che dunque non sono, spiegano fonti parlamentari, soldi «freschi». Nella categoria di misure che trovano copertura attraverso semplici rimodulazioni delle poste di bilancio rientrano quelle per l'Ambiente (circa un miliardo), quelle per il Ponte sullo Stretto e per Roma Capitale (rispettivamente 500 milioni e 600 milioni finanziati, questi ultimi, con la vendita degli immobili della Difesa) e in parte quelle per la Giustizia che pesa per circa 1,2 miliardi ma che conta anche il piano carceri da 500 milioni che è coperto con le risorse dello scudo. E proprio parte dei fondi necessari alla Giustizia potrebbero arrivare dall'aumento del cosiddetto «contributo unificato» per le spese previsto da uno degli emendamenti del governo e che però potrebbe anche servire come freno all'affollamento dei tribunali. Inoltre servirà comunque anche la norma che prevede la vendita degli immobili confiscati alla mafia. C'è poi il capitolo dei risparmi. A dare un contributo su questo fronte sono alcune delle norme previste dal «Codice per le Autonomie» approvato dal Consiglio dei ministri qualche settimana fa. Si va dal taglio dei consiglieri provinciali e comunali alla possibilità di cancellare le comunità montane. Così come potrebbe servire a fare cassa la stretta prevista dal corposo pacchetto welfare (per il quale sul tavolo c'è circa un miliardo che però in parte serve anche a coprire spese per la sanità) sui controlli per le invalidità civili (una previsione di 100mila verifiche aggiuntive) e che nel 2010 potrebbe dare 150 milioni di euro. Tra le altre misure contenute nel pacchetto: l'ampliamento dei requisiti e dell'una tantum per i collaboratori e per i lavoratori a progetto (l'indennità passa al 30% del reddito percepito nell'anno precedente, fino a un massimo di 4.000 euro. Per averne diritto occorre non aver percepito nel 2009 un reddito lordo superiore a 20.000 euro e non inferiore a 5.000 euro); l'incremento degli sgravi contributivi concessi ai datori di lavoro che si impegnano ad assumere lavoratori ultracinquantenni; la semplificazione dei requisiti previdenziali di accesso all'indennità di disoccupazione; la proroga di tutti gli ammortizzatori in deroga introdotti nel 2009 che verranno anche estesi a settori o ambiti ora non coperti. Viene poi confermata la detassazione al 10% per il salario di produttività mentre arrivano premi e incentivi per il ricollocamento di lavoratori disoccupati, cassaintegrati, svantaggiati, con riconoscimenti alle agenzie per il lavoro che ricollocano lavoratori svantaggiati, tra cui i disabili. Nel dossier messo a punto dal governo ci sarebbe poi anche spazio per sgravi alle banche, nonché per la ripartizione dei 3,7 miliardi dello scudo fiscale che serviranno per finanziare le missioni di pace, le scuole private, l'università e la scuola (compresi i libri di testo) e la proroga del 5 per mille. Al momento però ancora non sono state messe nero su bianco le percentuali esatte.