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L'economia si consoliderà a fine anno

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Lavoro

Ma per la Cgil tutto va male

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Le imprese italiane vedono rosa. E si aspettano un consolidamento della ripresa economica già tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010. È la stessa Confindustria a dirlo con le stime del suo Centro Studi mentre gli italiani si preparano a spendere per Natale una media di 174 euro, solo 16 in meno dello scorso anno. Intanto però la Cgil è pronta a scendere in piazza per dire che «va tutto male». Che dà per acquisito il dato della risalita della produzione industriale. Anche se resta un fattore negativo il fatto che ordini e fatturato continuano ad oscillare su valori piuttosto bassi. Va meglio invece la fiducia dei consumatori che resta sì sempre debole ma comincia a mostrare segnali di miglioramento. Nel dettaglio è leggermente aumentata tra ottobre (-18) e novembre (-17). Un altro segnale positivo arriva dall'occupazione che prosegue il suo calo ma a ritmi più contenuti rispetto alla prima metà dell'anno. Tutti segnali che per l'associazione di Viale dell'Astronomia significano che il consolidamento della ripresa è ormai un fatto concreto che avrà il suo inizio tra fine 2009 e inizio 2010. A fare da traino è soprattutto la ripresa produttiva di paesi esteri. Nel terzo trimestre il Pil statunitense ha, infatti, segnato un +0,7%: un aumento per due terzi determinato dai consumi, sostenuti dagli incentivi fiscali, mentre sono tornati a salire gli investimenti residenziali con scorte che restano basse.   Anche per questo l'incremento del Pil nell'area euro (+0,4%) è più accentuato nelle nazioni con sistemi produttivi più orientati all'export come la Germania +0,7% e l'Italia +0,6%. In tema di produzione il balzo estivo della produzione industriale italiana (+4%) ha lasciato il posto a una graduale risalita in ottobre-novembre, mentre restano deboli ordini e fatturato; le attese delle imprese puntano a nuovi incrementi nei prossimi mesi, partendo però da livelli sempre molto bassi. In particolare la produzione italiana è salita dell'1,6% in ottobre e dell'1% in novembre, dopo il -5,3% di settembre. I livelli restano però bassi perché si viaggia sempre su un -20,8% dai massimi precrisi. Il miglioramento delle aspettative di produzione delle imprese anticipa però ulteriori aumenti di attività a inizio 2010.   Il miglioramento arriva anche dal nervo scoperto dell'economia e cioè dall'occupazione. Che scende anche nel secondo semestre 2009, sebbene con una velocità più contenuta rispetto al primo. Nel secondo trimestre sono state quasi 690 mila le unità di lavoro perse rispetto al primo trimestre 2008: -2,7% nel totale, -7,6% nell'industria in senso stretto. Le aspettative a tre mesi delle imprese manifatturiere dicono che la riduzione di manodopera proseguirà, seppur più lentamente. Il ricorso alla Cig, ai massimi dagli anni Ottanta, si sta stabilizzando. L'incremento medio mensile del numero di ore autorizzate è stato del 5,3% nel terzo trimestre, dal 10,5% nel secondo e dal 30% nel primo. In ottobre sono calate del 4,8% su settembre. Nota dolente secondo il Centro studi di viale dell'Astronomia resta quello del credito alle aziende. I prestiti alle imprese in Italia hanno mostrato a settembre un calo dello 0,2% annuo. Anche se è un dato che si confronta con un -0,7% dal picco e con un -4% in Germania e -2,3% nell'Eurozona. Resta alta, osserva il Csc, la quota di aziende industriali che non ottiene credito: 6,6% a novembre da 6,9% e con condizioni peggiorate (22,3% da 24,6%).  

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