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"La nostra scommessa: fabbriche ecosostenibili"

Antonio Tajani

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"È una grande responsabilità ma soprattutto è il giusto riconoscimento per il lavoro svolto fino ad oggi dall'Italia in Europa". Antonio Tajani è visibilmente soddisfatto. Grazie alla fiducia confermatagli dal presidente della commissione Ue, José Manuel Barroso, da ieri, Antonio Tajani, non solo manterrà la vicepresidenza dell'esecutivo, ma si occuperà anche di industria, turismo e del programma satellitare Galileo. E così l'eurodeputato del Pdl lascerà l'incarico di commissario ai Trasporti mantenuto nella scorsa legislatura per insediarsi in una commissione che, come spiega lo stesso Tajani, «è sempre stata appannaggio della Germania (l'uscente è il tedesco Guenther Verheugen, ndr) e che ora l'Italia è riuscita a conquistare portando a casa uno tra portafogli più interessanti del bilancio comunitario soprattutto dopo la ridistribuzione delle competenze messa in atto da Barroso». Infatti nel cambio Tajani non solo è riuscito a sottrarre ai Trasporti e a mantenere sotto la sua responsabilità lo sviluppo del nuovo sistema di navigazione satellitare europeo denominato Galileo («È il più grande progetto che ha L'Europa - spiega il commissario»), ma si troverà a gestire l'Industria. Un settore in gran parte da ristrutturare, basti pensare alla sovracapacità produttiva nei settori manifatturieri chiave e alla conversione ecologica della produzione auto, ma che non intimorisce Tajani che vede proprio nell'industria «la chiave di volta per uscire dalla crisi». E continua: «Il periodo peggiore di questa repressione, ormai lo abbiamo lasciato alle spalle, ora però bisogna dare forti segnali alle piccole e medie imprese che costituiscono una straordinaria risorsa per l'Europa dato che, da sole, producono il 30% del prodotto interno lordo e garantiscono un'occupazione al 25% dei lavoratori. Senza contare - aggiunge Tajani - che l'altra grande sfida da vincere è quella di rendere più ecosostenibile il mondo delle industrie. Produrre quindi nel rispetto dell'ambiente riducendo le emissioni di anidride carbonica». Importante sarà anche la competenza che Tajani avrà sull'Agenzia chimica dell'Ue di Helsinki, incaricata di condurre le valutazioni dei rischi e dare le autorizzazioni per i prodotti chimici dell'Ue. E, anche se il portafoglio perde la competenza sulla semplificazione della regolazione europea, sui prodotti farmaceutici e cosmetici e il coordinamento del consiglio economico transatlantico, guadagna il turismo. Una materia che, con l'attuazione del Trattato di Lisbona, in vigore dal prossimo primo dicembre, riceve base giuridica in Ue. «È il nostro grande giacimento di petrolio, - ha commentato Tajani - sviluppiamolo valorizzando la bellezza della nostra natura e del nostro patrimonio culturale. Facciamo in modo che l'Ue capisca quanto il turismo possa contribuire a rilanciare l'economia. Incuriosiamo chi dall'America o dall'Asia viene in Europa. Facciamo in modo che chi decide di visitare Roma, non si limiti a vedere un giorno il Colosseo, l'altro la Basilica di San Pietro e poi se ne vada. Offriamo loro degli spettacoli, magari come accadrà a Milano nel 2015 con l'evento dell'Expo, che li costringa a fermarsi una notte in più. Questo è il modo per rilanciare il turismo». Un'ultima battuta infine il neonominato commissario all'Industria la rivolge a tutti coloro che definiscono di basso profilo le nomine di Herman Van Rompuy, presidente stabile della Ue, e di Catherine Ashton, Alto rappresentante della politica estera: «Credo che per essere "noti" bisogna essere messi nelle condizioni di fare qualcosa. Sono certamente meno conosciuti di Blair e D'Alema, mettiamoli alla prova. E poi non dimentichiamo che è proprio grazie alla Ashton se a breve saranno introdotti i dazi sulle calzature provenienti dall'estremo Oriente che purtroppo ora stanno mettendo in difficoltà i calzaturifici italiani».

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