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Alla Fiorucci mobilità per 66 dipendenti la farmaceutica Radim annuncia 40 esuberi

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Aziendedi ogni dimensione che hanno dovuto far ricorso alla cassa integrazione ed alla mobilità, con consistenti tagli di posti di lavoro. Se per gli anni passati ad avere la peggio era stato soprattutto il settore chimico-farmaceutico, quest'anno la crisi ha colpito svariati settori produttivi come ad esempio quello del commercio, alimentare, telecomunicazioni, edilizio e dei servizi. La crisi dell'Irbm, il centro di ricerca chimico-farmaceutico, ubicato sulla Via Pontina Vecchia, era stato annunciato con la chiusura della struttura ed il trasferimento di tutto il comparto. La chiusura di Casamercato con oltre 100 dipendenti licenziati, la crisi della Fiorucci, con l'azienda che si accinge a varare la procedura di mobilità per 66 dipendenti in esubero. Per non parlare poi della Radim, anche questa industria farmaceutica di alta specializzazione con l'annuncio di 40 esuberi. Anche alla Urmet, azienda con sede a Castel Romano ed una delle più importanti del settore delle telecomunicazioni, era stata avviata la procedura per la cassa integrazione ordinaria per 60 dipendenti sui circa 160 impiegati. La stessa crisi aveva colpito la Data Office, con 40 dipendenti, che avevano manifestato il loro malumore per le difficoltà riscontrate nel trovare un'acquirente che potesse dare garanzie occupazionali. E da non dimenticare la procedura di mobilità messe in atto anche dalla Selex Communications, una delle aziende leader a Pomezia nel settore della comunicazione. E' stata la stagione più difficile anche per il comparto edilizio, con la crisi che aveva colpito la Dima costruzioni, e con i dipendenti in stato di agitazione perché non percepivano gli stipendi da alcuni mesi. In tutto questi quadro negativo non bisogna dimenticare le piccole e medie aziende delle quali si parla sfortunatamente poco, ma che per la crisi e la carenza di commesse, perché collegate direttamente all'indotto, da un giorno all'altro hanno chiuso i battenti, licenziando i loro dipendenti. Questo è oggi il quadro drammatico di una crisi economica ed occupazionale che ancora una volta ha colpito duramente l'area industriale più importante a sud di Roma.

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