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E il Csm parte subito all'attacco del Cav

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Adaccendere lo scontro è l'annuncio di Mario Fresa, consigliere del Movimento per la Giustizia, secondo il quale «già lunedì la Prima Commissione del Csm acquisirà le dichiarazioni del presidente del Consiglio, nell'ambito di una pratica già aperta a tutela dei magistrati di Milano e dei pm di Palermo e scaturita da altre affermazioni di Berlusconi». Anche Livio Pepino, consigliere di Magistratura Democratica, ritiene che ci debba essere «una reazione forte del Csm». «Certamente - aggiunge - la gravità della situazione non sfuggirà al capo dello Stato». Immediata la replica dei capigruppo e dei coordinatori del Pdl. «Sarebbe gravissimo, del tutto inusitato e anche grottesco se il Csm volesse acquisire le dichiarazioni pronunciate nel corso di una libera riunione di partito», contrattaccano Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Mentre Denis Verdini, Sandro Bondi e Ignazio La Russa ricordano la smentita del Pdl sulle parole di Berlusconi e aggiungono tuttavia che «ancora più grave è che il Csm cerchi di interferire sulla dialettica interna di un partito che ha in ogni caso svolto un dibattito a porte chiuse».

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