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Processo breve, Berlusconi: "Parlerò a tutti gli italiani"

Il premier Berlusconi in missione in Arabia Saudita

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La norma che comincerà tre articoli con all'interno anche il processo breve, fortemente voluto dal presidente del Consiglio. L'opposizione continua ad essere sul piede di guerra, e anche una parte della maggioranza (tutta l'area finiana) guarda in cagnesco il provvedimento. Ed ecco l'idea di Berlusconi accennata a Doha: spiegare agli italiani quello che sta succedendo nel nostro Paese, i continui attacchi politici a cui è sottoposto, perché serve una «riforma costituzionale» della giustizia. Insomma, Berlusconi non ha nessuna intenzione di seguire l'impervia via di un lodo costituzionale, come gli viene suggerito da Pier Ferdinando Casini, che lo farebbe comunque apparire un problema per il Paese e finirebbe forse per trasformarlo in una «anatra zoppa». Il premier accelera e la maggioranza fa quadrato intorno al presidente del Consiglio. Ancora da stabilire i modi del suo discorso: insistenti le voci su un'intervista televisiva; in seconda battuta forse un intervento nell'Aula del Senato. Palazzo Chigi chiarisce subito che si tratta solo di «illazioni», ma intanto i rumors aumentano. Per il momento, spiegano i fedelissimi del premier, l'idea è ancora in fase di gestazione, e molto probabilmente se ne parlerà nell'ufficio di presidenza del partito convocato per giovedì a Palazzo Grazioli. Da oggi pomeriggio, intanto, l'attenzione di Berlusconi e del resto della maggioranza sarà proiettata sulla commissione Giustizia del Senato, dove si inizierà a discutere il ddl Gasparri-Quagliariello, il provvedimento composto da tre articoli, tra i quali anche il tanto discusso «processo breve». L'obiettivo, che il Cavaliere ha ribadito anche venerdì nel corso di una riunione a palazzo Grazioli con il vertice del Pdl ed una squadra di esperti giuridici, è quello di non perdere tempo, evitando strappi all'interno della maggioranza. L'idea è che il testo sia approvato entro l'anno a palazzo Madama per poi approdare a Montecitorio, dove dovrebbe ottenere il via libera per il mese di febbraio. Sulla carta, ribadisce chi ha avuto modo di parlare con il premier, il testo non dovrebbe subire ritardi visto l'accordo politico siglato qualche settimana fa con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Resta però qualche attrito con i finiani per la parte, contenuta del ddl e riguardante l'immigrazione. Ecco perché si aspetta l'ufficio di presidenza del partito. In quella sede potrebbero essere valutate le eventuali modifiche al testo su cui i tecnici sono già al lavoro. Un modus operandi per evitare, visto quanto successo con il Lodo Alfano, la bocciatura per incostituzionalità. Se giovedì si riuscirà a blindare definitivamente il capitolo della giustizia, Berlusconi riprenderà in mano subito la partita delle candidature regionali. È escluso che se ne discuta in settimana, anzi, sembra assai probabile che si dovrà attendere quella successiva per entrare nel vivo. Nel frattempo, arriva al termine la missione del premier di quattro giorni nel Golfo, tra Arabia Saudita e Qatar. In tutti i suoi incontri Berlusconi ha rilanciato l'idea di una missione di imprenditori per consentire agli investitori italiani di toccare con mano quello che sta succedendo da queste parti. E il ministero dello Sviluppo economico, assieme all'Ice, è già al lavoro per dare seguiti «operativi» alla proposta. Ieri si è svolta la cena offerta in suo onore dall'emiro del Qatar Hamad bin Khalifa al Thani, durante la quale, riferiscono fonti italiane, il premier ha sponsorizzato con forza l'ingresso di imprese italiane nel ricco mercato del Qatar ed ha affrontato anche i dossier più caldi di politica internazionale, a partire dal nucleare iraniano e dal nodo israelo-palestinese. Le stesse fonti hanno sottolineato come i colloqui si siano svolti in un clima di grande cordialità ben oltre i tempi da protocollo ed hanno riferito l'idea lanciata proprio dallo sceicco di aprire una scuola italiana in Qatar. Il Cavaliere è ripartito subito dopo la cena per l'Italia, anche se ha comunque già programmato una nuova tappa nella regione: sarà a metà gennaio, negli Emirati Arabi Uniti. Gia.Ron.

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