Ma quali «testimoni scomodi», sono soltanto clandestini

Osservoche, in quella vicenda, i media sono passati dalla curiosità morbosa all'umana commiserazione. Due approcci sbagliati, con il secondo che cerca di far passare per vittima chi, invece, deve essere considerato responsabile delle proprie azioni. Il caso, con i suoi afrori sgradevoli, andava sgonfiandosi, quando è arrivata la notizia di quella morte. Soffocamento per le esalazioni di un incendio. La procura indaga per omicidio. La lettura istintiva, data da molti, è stata simile a quella che piace a Marrazzo: si è fatto fuori un testimone scomodo, una persona che conosceva chissà quanti altri clienti che non avevano nessuna voglia di far la fine di Marrazzo. Forse è uno di loro, ad avere desiderato la morte di Brenda, immergendo il pingue e pericoloso computer nel lavandino. Può darsi, ma sarebbe particolarmente stupido, perché questa morte impone alla procura d'indagare su chi frequentava il deceduto, e il soggiorno umido non cancella la memoria digitale, sicché il tutto mi pare l'esatto contrario del volere passare inosservati. Se di omicidio si tratta, insomma, sarebbe più convincente la pista legata alla droga, che non quella relativa alle rivelazioni sui vizi e le perversioni di questo o di quello. Staremo a vedere. Quel che colpisce, in ogni caso, è il lato sordido della faccenda. C'è un mondo vasto, di conosciuti e sconosciuti (differenza che può eccitare solo i professionisti del pettegolezzo, non certo una coscienza civile), che vive in promiscuità con un'umanità irregolare, con la quale pratica il consumo massiccio e ripetuto di droga. C'è un mondo che vive la propria agiatezza, lasciandosi poi inghiottire nei cunicoli miseri di seminterrati ove si commerciano sesso e droga. Non ci si lasci ingannare dai nomi che girano, non s'immagini un'attitudine bordellica e lussuriosa, siamo di fronte ad una realtà triste e depressa. Non è uno scandalo altolocato, ma lo smarrimento del confine fra la trasgressione, l'avventura e l'illecito. Tutti questi trans sono dei clandestini, ma sono accessibili a chiunque tranne che alle forze dell'ordine (nell'esercizio delle loro funzioni). Nel loro ambiente circola droga a sacchi, ed anche questo sembra noto a tutti, tranne a chi dovrebbe stroncare l'andazzo. Viste le inchieste penali in corso, e vista la morte di Brenda, ho letto che per un altro transessuale si propone la protezione. Probabilmente è giusto, ma mi crea un certo disagio l'essere un cittadino contribuente chiamato a coprire le spese per la protezione di una persona che si trova clandestinamente in Italia, che è qui per far soldi e non versa un tallero al fisco. Dopo averlo protetto, gliela facciamo pagare o gli chiediamo scusa, perché la nostra è una società di sporcaccioni cattivi? Sono convinto che gli immigrati devono essere spinti verso la regolarità e la ragionevole integrazione. Mi è evidente che il mercato del sesso mercenario è parte della realtà, ovunque, e che, quindi, non si tratta né di condannarlo moralisticamente né di tollerarlo ipocritamente, ma di regolarlo realisticamente. Diciamo che è già abbastanza reclamizzato e raggiungibile, si tratta di evitare che nasconda e favorisca reati. Ma né l'una né l'altra cosa possono farci rassegnare a vivere al fianco di una clandestinità che tutto è tranne che clandestina, permettendole anche d'essere una florido canale di spaccio per drogati. No, forse sarebbe il caso di non invocare il risanamento delle anime, ma la repressione del crimine. Davide Giacalone www.davidegiacalone.it