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L'Idv non vuole l'Udc: «Siamo incompatibili»

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Lavicenda che ha colpito il governatore uscente ha infatti reso particolarmente difficile la ricerca di un candidato nel campo democratico. Non solo perché i big del Pd si sono progressivamente tirati indietro, ma anche perché sulla scelta del nome pesa la necessità di costruire un modello di alleanze in grado di vincere. Ed è proprio su questo punto che la vicenda rischia di ingarbugliarsi ulteriormente. L'Idv del Lazio ha infatti fatto sapere, per bocca del segretario regionale Stefano Pedica di ritenere inattuabile un accordo con l'Udc. «Non partecipo agli stati generali dell'Udc - ha spiegato il senatore Idv - perché non ci sono le condizioni della politica trasparente e coerente nel partito più ambiguo d'Italia. Ho ringraziato dell'invito, ma ho spiegato la incompatibilità tra illegalità e legalità. Ci dividono troppe cose, condannati, nucleare, politica dei due forni, opportunismo e coerenza, che come Udc li rappresentano tutte». «Facciano un passo indietro - aggiunge - si tolgano zavorre come Cuffaro, Cesa, De Mita, Mele, Mannino, e tanti altri. Si decidano a uscire da tutte le giunte di destra, anche la più estrema come a Latina. Scendano con il popolo della sinistra a protestare sui temi sociali. Solo dopo questo percorso - conclude Pedica - potremmo metterci seduti insieme, ora sarebbe anomalo». Poco male, visto che i centristi, hanno lasciato intendere che per le Regionali nel Lazio potrebbe puntare su Luciano Ciocchetti. «Se Pier Ferdinando Casini mi chiederà di candidarmi sono pronto a farlo» ha detto ieri il segretario regionale dell'Udc.

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