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L'avvocato di Marrazzo: "Ora temo per Piero"

Piero Marrazzo con la moglie Roberta Serdoz

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La morte di Brenda riapre l'inferno dell'ex governatore. «Ora temo per l'incolumità di Piero Marrazzo e della sua famiglia» ha detto il suo avvocato, Luca Petrucci. «È il testimone principale, chiedo e spero che non gli venga tolta la scorta», ha aggiunto. Per chi sta vicino a Marrazzo e per tutti i collaboratori che ormai lo vedono pochissimo è stato un altro giorno difficile. Da un po' di tempo la vicenda dell'ex presidente non catalizzava l'attenzione di giornali e tv. Una pausa insperata, tanto agognata da quel 22 ottobre che ha cambiato la vita all'ex numero uno del Lazio ma anche a tutte le persone che hanno lavorato con lui in questi anni. Invece la morte del trans di via Due Ponti è una svolta imprevista che fa ripiombare nell'abisso il mondo dell'ex governatore della Regione in cerca di un briciolo di normalità. Lui tenta di uscirne, di recuperare serenità. La moglie continua a stargli accanto, come le figlie. Lui prega e piange. Il suo avvocato (e amico di sempre) Petrucci ha definito la morte di Brenda «un fatto veramente inquietante». «Non posso pensare - ha continuato - che la settimana scorsa questa persona è stata aggredita e rapinata e che da poche ore è stata bruciata: vanno approfondite le cause anche se non ho alcun elemento per aggiungere qualcosa in più rispetto a quello che apprendo dai media». Poi il sospetto più inquietante: «Dico che forse le indagini stanno scoperchiando un sistema simile a quello della Uno Bianca dove si mettevano tra l'altro a tacere i testimoni. In questo senso ritengo giusto rimettere sotto protezione Natalie», il transessuale con cui Marrazzo avrebbe avuto un incontro il 3 luglio scorso al centro del presunto tentativo di ricatto all'ex governatore. Petrucci lo dice, in tanti lo pensano. Pensano che il mondo racchiuso in quelle strade di Roma nord sia un pozzo da cui possono uscire ancora tante cose. Brenda non è stata bruciata, come si ipotizzava in un primo momento. Forse è stata soltanto una messinscena. Forse no. Sarà determinante l'autopsia. Ma nel mondo dell'ex presidente del Lazio le parole non hanno più una direzione. «In che giro si era infilato Piero. Lui che è sempre stato, e resta, una persona perbene», commenta uno dei suoi fedelissimi. Cosa abbia pensato Marrazzo, se in lui sia cresciuta l'ipotesi di una regia occulta, non si può sapere. Probabilmente l'ex governatore nemmeno conosce gli eventi tragici di ieri. Fino a pochi giorni fa i medici gli avevano proibito di sfogliare i giornali e di vedere la televisione. Per staccare da tutta questa storia e ricominciare. Non sarà facile, soprattutto in questo momento, ma ci sta provando.

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