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Nel popolo democratico cresce la voglia di piazza

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Enon in un luogo qualsiasi, ma il 5 dicembre a Roma, insieme agli organizzatori del No-B day. Antonio Di Pietro compreso. Certo, il segretario del Pd è stato chiaro: il partito non aderisce, ma chi vuole andare è libero di farlo. Peccato che i suoi elettori non la pensino proprio così. Basta andare sulla pagina Facebook di Bersani per rendersene conto. L'ultimo messaggio «postato» risale al 12 novembre. Una frase semplicissima: «Processo breve purché ci sia». Seguono 104 commenti e molti di questi sono tutt'altro che entusiasti. Come quello di un militante che ripropone una email scritta da suo padre che, spiega, «condivido fino all'ultima parola». «Siamo alle solite! - scrive il vecchio iscritto -. Mi rendo perfettamente conto della necessità di mantenere un difficile equilibrio tra le posizioni interne del Pd, ma ci sono due questioni basilari da non sottovalutare: hai idea delle telefonate di nostri iscritti e votanti che pervengono nelle nostre sedi? Non si era detto che i circoli sono la base stessa del partito e che tu stesso auspicavi dovessero aumentare? Molti, iscritti e non, minacciano di non votare più per il Pd se non ci si muove in fretta: non è questo un grave pericolo?» E via così, tra un «in piazza segretario in piazza!» e un «il 5 dicembre tutti presenti a cominciare dal Pd con Bersani in testa al corteo». Insomma, l'attendismo di Bersani non piace alla base del partito e forse anche per questo Giovanna Melandri prova a tendere una mediazione: «Vorrei ricordare che la manifestazione non è stata promossa né da partito né da un'associazione né da un movimento o un quotidiano, bensì da una rete di blogger che ha dato vita ad un'organizzazione del basso. Si tratta, forse, della prima manifestazione 2.0 di questo Paese. Sono certa che molti elettori del Partito Democratico saranno in piazza il 5 dicembre, poiché condividono il giudizio assolutamente negativo nei confronti del disegno di legge Gasparri». Ma trovare una soluzione condivisa sarà tutt'altro che facile. Come dimostrano le diverse letture che i due giornali «organici» al Pd danno della manifestazione. Assolutamente pro-piazza l'Unità di Concita De Gregorio che usa come manifesto la lettera dell'iscritto Pier Domenico Ciullini: «Dobbiamo partecipare il 5 dicembre perché in questo momento credo sia giusto far sentire la voce di tutta l'opposizione. Se il partito ha in mente qualcosa di diverso, ma importante, lo deve dire e organizzare rapidamente. Altrimenti la gente, e non solo i 3 milioni delle primarie, si sentiranno orfani». Di tutt'altro avviso Europa secondo cui Bersani dovrebbe prendere esempio dal Pci che «non si sarebbe mai domandato se aderire o no a un corteo dell'estrema sinistra». «Uno dei pregi di Bersani - chiosa il quotidiano - sembrava l'impegno a recuperare al Pd piena autonomia dall'estremismo. Continuiamo a sperarci». Nic. Imb.

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