Gli inglesi pagano i talebani in oro

«Borse d'oro» ai talebani. Dopo le accuse ai soldati italiani di pagare gli insorti per evitare gli attacchi, il Times rivela la nuova strategia della Royal Army. Le nuove linee-guida che verranno spiegate a tutti gli ufficiali dell'esercito spiegano che le forze britanniche in Afghanistan dovrebbero usare «borse d'oro» per pagare potenziali combattenti talebani e farli stare dalla loro parte. Al tempo stesso, i comandanti dell'esercito britannico dovrebbero parlare con i leader della guerriglia con «le mani insanguinate» per velocizzare la fine del conflitto. La guida segna un ripensamento della strategia, dopo tre anni di offensive che non sono riuscite a sconfiggere i miliziani integralisti, e viene annunciata proprio nel giorno in cui il premier Gordon Brown parla di una conferenza della Nato per iniziare a delineare la strategia d'uscita dall'Afghanistan. Per gennaio del prossimo anno dovrebbe essere fissato un calendario per il trasferimento del controllo di sicurezza per gli afghani a partire da metà del 2010. Fonti dell'esercito inglese hanno spiegato che le prime aree ad essere coinvolte sarebbero probabilmente nel nord e nell'ovest dell'Afghanistan, non a Helmand, nel sud, dove ci sono le truppe britanniche. Secondo il manuale, bisogna dare abbastanza soldi a potenziali combattenti per dissuaderli dall'unirsi alla guerriglia. I talebani pagherebbero circa 10 dollari al giorno ai combattenti locali. Il maggiore-generale Paul Newton ha scritto: «Le armi migliori per contrastare gli insorti non sparano. In altre parole, usate borse d'oro, nel breve termine, per cambiare le dinamiche della sicurezza. Ma non si tratta di disseminare oro, è una cosa che va fatta con saggezza». Sempre a proposito di soldi la Cia fornirà ai servizi segretti pakistani centinaia di milioni di dollari, che includeranno anche le somme delle «taglie» per la cattura di militanti talebani. Fonti ufficiali della Cia hanno riferito al giornale che i pagamenti sono stati un affare, visto che hanno portato alla cattura o all'uccisione di circa 700 ricercati pericolosi.