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«Ma oggi Fini non rifarebbe la scelta di entrare nel Pdl»

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FrancescoRutelli, fresco fondatore di «Alleanza per l'Italia», ospite ieri sera del programma «Otto e mezzo» su La7, ha infatti teso una mano al premier: «Se Berlusconi fosse condannato avrebbe diritto ad essere giudicato fino al compimento dell'iter giudiziario e non se ne dovrebbero chiedere le dimissioni — ha spiegato — Berlusconi non può che andare come tutti i cittadini davanti alla magistratura». Le dimissioni, invece, le darà presto proprio Rutelli da presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza. di cui è presidente. «Le dimissioni le darò molto presto. Non ero obbligato da nulla, né dalla legge né dai regolamenti, neppure dalla prassi». Ma l'intervista a La7 è stata anche l'occasione per l'ex senatore del Partito Democratico di sottolineare le difficoltà che sta attraversando in questo ultimo periodo il Pdl. «Sono convinto che questa volta Fini non accetterebbe di salire sul predellino — ha spiegato — Le sue parole indicano un chiaro malessere all'interno del Pdl». Da presidente del Copasir Rutelli ha poi spiegato che né a lui né al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta risultano allarmi sulla sicurezza del premier. «Quando ho appreso la notizia che Berlusconi avrebbe dormito a palazzo Chigi e non a palazzo Grazioli per motivi di sicurezza — ha spiegato — ho chiesto a Gianni Letta che è l'autorità delegata per la sicurezza e mi ha detto che non c'era alcun allarme». Infine Rutelli ha affrontato il capitolo riforme, in particolare quella, contestatissima, sulla giustizia. «Una legge costituzionale di scudo per le alte cariche dello stato avrebbe un iter lungo e paralizzerebbe le Camere — ha risposto — In ogni caso porterebbe a un referendum su un privilegio su chi governa come ha già annunciato Di Pietro». «Berlusconi — ha aggiunto — ha un chiaro conflitto di interessi. L'unica finestra per porvi rimedio è stata tra il 1996 ed il 2000 quando c'era una maggioranza diversa. Oggi ci accorgiamo cos'è».

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