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E sulla banda larga il sindacato parla la stessa lingua di Scajola

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Perun momento Epifani e Scajola hanno parlato la stessa lingua. Le richieste del segretario generale della Cgil si sono incontrate con quelle del ministro dello Sviluppo economico. La banda larga sembra aver gettato un ponte tra i due. Scajola ci batte su da tempo anche a costo di scontrarsi con il collega dell'Economia Giulio Tremonti. E ieri Epifani ha usato gli stessi argomenti del ministro per sollecitare un intervento che non solo ci metterebbe al passo con altri Paesi europei ma porterebbe nuova occupazione. «C'era un investimento di 800 milioni di euro, che avrebbe garantito lavoro a 50 mila persone - urla Epifani dal palco - l'investimento da un giorno all'altro è stato cancellato. Un fatto molto grave perchè la Germania tra 3 o 4 anni sarà completamente cablata e trasmetterà i dati a 50 megabyte. Su questo lancio un guanto di sfida perchè abbiamo ragione noi». E quel «noi» vale anche per Scajola che sulla banda larga, sta giocando la sua partita all'interno del governo. Tant'è che venerdì scorso palazzo Chigi in una nota ha sentito la necessità di precisare che non è il ministro Tremonti a frenare il finanziamento. Ma, dice la nota, il governo lo valuterà dopo l'esame tecnico del Cipe. La prima settimana di dicembre, quindi, il Cipe dovrebbe dare il via libera alla banda larga. Le parole di Epifani riecheggiano quanto detto da Scajola non più di tre giorni: «Si apriranno 33 mila piccoli cantieri con 50-60 mila posti di lavoro. Ed in prospettiva si tratta di garantire a privati, aziende e pubblica amministrazione risparmi dell'ordine di decine di miliardi». L.D.P.

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