Copasir, l'annuncio di Rutelli mette in crisi i Democratici
Non è ancora un «caso», come quello che fece conoscere all'Italia intera il nome di Riccardo Villari. Ma potrebbe diventarlo. Francesco Rutelli ha annunciato ieri che rimetterà il mandato di presidente del Copasir. Diversi esponenti del Pd glielo avevano chiesto: dopo la nascita di Alleanza per l'Italia e il passaggio al gruppo Misto del Senato, non era istituzionalmente corretto mantenere un incarico riservato per prassi ad un esponente del principale partito dell'opposizione (e ottenuto dopo una battaglia all'ultimo sangue con Arturo Parisi). E lui ha obbedito. La decisione però, presa in assoluta autonomia, si è subito trasformata in un problema. Non solo perché, per ora, si tratta solamente di un annuncio. Ma anche perché le parole pronunciate dall'ex leader della Margherita lasciano un sottile velo di ambiguità. Rutelli ha spiegato infatti che la remissione del mandato avverrà «una volta compiuti i principali obiettivi che abbiamo insieme stabilito e che ricadono sotto la responsabilità della mia guida del Comitato». Che tradotto vuol dire non subito e comunque non prima della prossima primavera. A quel punto l'ex sindaco di Roma lascerà che il Pd indichi un altro candidato presidente, ma non spiega se, contestualmente, abbandonerà il comitato. E non si tratta di un dettaglio di poco conto. Attualmente, infatti, il Copasir è composto da dieci tra deputati e senatori: cinque di maggioranza, cinque di opposizione. Il Pd, compreso Rutelli, conta quattro rappresentanti (uno l'Idv). Per eleggere un presidente di peso (tra i papabili Arturo Parisi, Piero Fassino, Enzo Bianco e Marco Minniti), è necessario che uno di questi lasci il suo posto. Un cambio alla pari con l'ex leader della Margherita è auspicabile, ma non scontato. Cosa succederebbe se Rutelli rimanesse nel Copasir? La maggioranza con i suoi cinque voti e la possibile astensione del bel Francesco, potrebbe eleggere tranquillamente il nuovo presidente. Magari riconfermando Rutelli. Fantapolitica? Forse. Ma la prospettiva preoccupa il Pd che vede già materializzarsi il fantasma di Villari (anche lui fu eletto in Vigilanza con un blitz del centrodestra). Pdl e Lega per ora stanno a guardare anche se, con un comunicato congiunto, i componenti di maggioranza del Copasir ringraziano Rutelli per il suo equilibrio e ricordano che «nessun obbligo o disposizione di carattere istituzionale avrebbe richiesto questo passo». Il Pd è avvisato.