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Bonaiuti: "Ora più soldi nelle tasche degli italiani"

Paolo Bonaiuti

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«Abbiamo attuato un altro punto del programma di governo. E tutto questo compatibilmente con le esigenze del bilancio pubblico. Non ci saranno quindi sforamenti. La gente avrà più soldi in tasca e questo aiuterà a rilanciare i consumi e quindi la ripresa economica». Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sottolinea l'importanza del provvedimento appena varato. Giusto in tempo per incentivare i consumi nelle festività natalizie? «Non è una misura fatta per le feste natalizie. È un altro tassello della politica del governo finalizzata a ridurre il peso delle imposte. In questo modo si lasciano più soldi in tasca ai cittadini e si diffonde un clima di maggiore tranquillità e di fiducia verso la ripresa economica. Il taglio dell'Irpef è pari a 3,8 miliardi. Sono davvero tanti di questi tempi». Perchè solo l'Irpef? Non c'era un piano per ridurre anche l'Ires e l'Irap? Cosa ne è stato? «Questo è quello che si può fare in questo momento giacchè non ci sono ancora gli introiti dello scudo fiscale. L'obiettivo che si è dato questo governo è la difesa delle persone e delle famiglie; il tutto condensato nel motto: people first. In coerenza con questo progetto è stata eretta una montagna di 34 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione ordinaria e straordinaria e la cassa integrazione in deroga. Quando sarà chiaro l'esatto ammontare del gettito dello scudo fiscale si procederà oltre». In che modo? «Tutto quello che verrà dallo scudo fiscale sarà destinato ad aumentare gli ammortizzatori sociali che sono a difesa di chi è in una situazione di disagio. La nostra politica è quella della solidarietà sociale». Quali sono i prossimi progetti in cantiere? «C'è la Banca del Sud sulla quale si è tenuta oggi (ieri, ndr.) una riunione alla quale hanno partecipato 32 sigle di associazioni. Questo istituto viene a colmare un vuoto e servirà a riaprire il rubinetto del credito nelle regioni meridionali e di conseguenza a creare nuovi posti di lavoro. Poi c'è l'apertura dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Questa grande opera fa parte di una serie di grandi infrastrutture alla quale il governo ha già destinato 23 miliardi di euro». Non c'è il rischio, con questi progetti, di derogare dalla politica del rigore finora perseguita dal ministro Tremonti e di far accelerare la spesa pubblica? «Il governo ha varato un piano di bilancio pubblico per tre anni che ha ricevuto l'approvazione della Commissione europea. E questo pone l'Italia in una condizione di stabilità sui mercati finanziari. Non c'è nessuna deroga alla linea finora perseguita dal ministro Tremonti. Il governo continua a coniugare la politica della sorveglianza dei conti pubblici con il necessario sviluppo economico».

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