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Buttiglione (Udc): "Non voteremo un testo che ripropone l'immunità parlamentare"

Rocco Buttiglione

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"O c'è una iniziativa per ridurre i tempi dei processi o la prescrizione breve è inammissibile. Non si può fare una legge per impedire i processi a Berlusconi". Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera e presidente dell'Udc mette i paletti per la riforma della giustizia. Berlusconi e Fini hanno raggiunto un accordo di massima sulla durata dei processi, non oltre i sei anni.Che ne pensa? «Si è parlato di prescrizione breve dopo il quale il reato non può essere perseguito. Ma questo significa un'amnistia, la peggiore amnistia possibile. Per questo siamo contro la prescrizione breve a meno che non si prendano delle misure per accelerare i processi. La riforma va inquadrata dal punto di vista dei cittadini non solo da quello di Berlusconi. La lentezza della giustizia è uno dei mali del Paese. Ottenere giustizia dopo dieci anni non è possibile. Se la prescrizione deve scattare dopo sei anni, bisogna fare in modo che la durata media dei processi sia di 3 anni». Ci saranno più risorse per far funzionare la magistratura. È sufficiente mettere più soldi per accelerare i processi? «Le risorse servono ma occorre un dialogo con la magistratura. Come mai in alcune città d'Italia i processi durano meno che in altre? Quindi occorre un controllo tecnico e non politico sulla magistratura e sanzioni per chi non rispetta i tempi. Bisogna riorganizzare gli uffici e le procedure. Ci sono adempimenti che servono solo a mettere i bastoni tra le ruote e alcuni giudici che preferiscono tirarla avanti per le lunghe in modo da evitare i processi e arrivare alla prescrizione». Il Pdl ha detto che è disposto al dialogo con l'opposizione ma se non si trova l'accordo, andrà avanti comunque. E voi che farete? «Non è consigliabile andare avanti a prescindere dall'opposizione perchè il governo successivo potrebbe cambiare di nuovo tutto». Sul tavolo c'è anche l'ipotesi di reintrodurre l'immunità, lei è favorevole? «L'immunità di per sè non è sbagliata, non è un attentato alla Costituzione, ma noi non la proponiamo. Con l'aria che tira è un'arma in mano a chi vuole infangare le istituzioni». Caso Cosentino. Dovrebbe dimettersi? «Dimettersi no, ma è azzardato che si candidi. Sarebbe meglio che rinunciasse a presentarsi per la presidenza della Regione Campania in attesa che si chiarisca la sua situazione». Per le Regionali farete accordi a macchia di leopardo? «Io preferire che andassimo da soli ma sarà opportuno fare alcuni accordi».  Tra questi c'è anche il Lazio? «Potrebbe essere, vedremo. Ci sono questioni politiche da esaminare anche se ho grande stima per Antonio Tajani».  E per Piemonte e Veneto?  «Per noi è difficile votare la Bresso e sarebbe altrettanto difficile votare un leghista».

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