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"Intesa bipartisan contro la crisi"

PierFerdinando Casini

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Misure anti-crisi, riforme costituzionali e giustizia. Sono questi i temi sui quali, secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, intervistato ieri dal Tg5, maggioranza e opposizione dovrebbero cercare un accordo in Parlamento. Un'intesa, ha sottolineato, «prima di tutto sulla crisi economica». Che ha spiegato il leader centrista «non è nè di destra nè di sinistra, le risposte probabilmente devono essere basate sul buonsenso più che sulla destra o sulla sinistra, in secondo ordine sul tema della riforma istituzionale, ad esempio il bicameralismo va superato, va ridotto il numero dei parlamentari, bisogna restituire la possibilità di scelta ai cittadini con le preferenze, non è possibile una classe dirigente scelta dai capi e non dalla gente. E certamente anche sul tema della giustizia». Riguardo, infine, ai dati Ocse sulla ripresa italiana Casini ha sottolineato: «Sono contento ma non sono convinto, credo che la gente oggi stia soffrendo molto, le piccole e medie imprese stanno chiudendo a manbassa, molti perdono il posto di lavoro, e le famiglie hanno bisogno di ossigeno, perché oggi sono state i veri elementi di attenuazione della crisi, hanno aiutato chi perdeva il lavoro, le persone in difficoltà, ma oggi è lo stato che deve aiutare le famiglie». Spazio anche al capitolo delle regionali. E alla possibilità che in alcune situazioni i candidati dell'Unione di Centro facciano accordi con quelli del Pdl o del Pd. «L'Udc va avanti da sola come ha detto ai propri elettori, perché noi siamo in Parlamento nonostante il Pdl e nonostante il Pd. Laddove ci sono amministratori seri, per bene, con programmi che ci convincono, certamente non avremo paura di essere contaminati e lo faremo guardando in faccia i nostri elettori». Infine le considerazioni sul nuovo corso del Pd di Pier Luigi Bersani. «Sono abbastanza soddisfatto del discorso di Bersani, perchè ha espresso disponibilità al confronto sulle riforme istituzionali e sulla giustizia» ha spiegato Casini. «Non è possibile - ha aggiunto - che l'opposizione si limiti a un cartello di no o che minacci a ogni piè sospinto l'Aventino. In Parlamento si sta anche dall'opposizione per fare battaglie politiche magari dure, ma collaborare lealmente perchè c'è un interesse del Paese che viene prima dell'interesse delle parti politiche». Lo stesso discorso Casini lo ha fatto parlando dei suoi rapporti con il governo anche dopo il suo incontro con Berlusconi. Rapporti che definisce: «imperniati su una parola, lealtà». «Lealtà - ha spiegato e - nei confronti dei nostri elettori, che ci hanno collocato all'opposizione, lealtà nei confronti del Paese, che vuole una politica che esce dalle risse»

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