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In Sicilia si spacca anche il Partito Democratico

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PALERMO - Atmosfera sempre più incandescente, sulla scena politica siciliana. Dopo la scissione del Pdl arriva quella del Pd. Il partito isolano di Bersani si spacca. A sancire la rottura, il senatore Beppe Lumia (nella foto), abbandonando ieri l'assemblea regionale del Partito democratico riunita per l'elezione del nuovo segretario. «Devo annunciare una cosa molto delicata - ha detto Lumia -. Lo abbiamo chiesto nei giorni passati e volevamo farlo pure oggi (ieri, ndr): integrare le tre proposte progettuali (Bersani, Franceschini, Marino, ndr). Questo ci è stato impedito, e così abbiamo abbandonato i lavori per non diventare complici di un gioco di potere che vuole stritolare la vera essenza della democrazia e che con il Pd non ha nulla a che vedere». Poi ha tuonato: «Si voleva fare un congresso pilotato, senza dibattito, col solo obiettivo di ratificare un organigramma di poltrone già chiuso». E così, Lumia (mozione Bersani) sbatte la porta in faccia al neo segretario eletto, il parlamentare Giuseppe Lupo (mozione Franceschini). Di fatto, in questo modo l'assise regionale mette all'angolo Lumia sponsor di Bersani alle primarie, proclamando Lupo discepolo di Franceschini che già promette battaglia al governo Lombardo. Intanto, sempre in Sicilia, sul fronte del partito di Berlusconi gli animi non si placano. A mettere benzina sul fuoco, Domenico Nania, uno dei due coordinatori del Pdl isolano. Il senatore, infatti, ha ricordato «io sono stato sempre un sostenitore delle primarie dai tempi della Commissione Bicamerale». Ma precisa «primarie disciplinate per legge che si svolgono lo stesso giorno per tutti i partiti politici». Nania lancia, così, le primarie che «consentono di adottare un sistema maggioritario o anche un sistema attuale a liste bloccate, perché nel momento in cui sono gli elettori a scegliere l'ordine di lista c'è un processo democratico alla base». A inasprire il confronto all'interno del Pdl siciliano arriva il braccio destro di Fini, Fabio Granata, lanciando il progetto Pdl «Sicilia» oltre lo Stretto. «La nascita del Pdl Sicilia non deve essere un fatto contingente - ha detto Granata - ma rappresenta una proposta organizzativa seria per equilibrare la presenza politica nei territori in cui esistono partiti di ispirazione regionale o localistica radicati e organizzati».

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