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E poi quei giudici non fanno testo

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo:

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Aderire all'Appello del Tempo è una possibilità per reclamare il diritto all'espressione della cultura di accoglienza, di libertà, di tolleranza che la Croce incarna, come simbolo religioso e storico. Nonostante il bell'articolo di Gennaro Malgieri e lo stesso testo dell'Appello, che chiaramente indica che la sentenza "contro il Crocefisso" è stata emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, molti commenti tendono ancora a confondere la Corte di Strasburgo con la Corte di Giustizia delle Comunità Europee che "assicura il rispetto del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione" dei trattati CE. Le sentenze (e le pronunce pregiudiziali) della Corte di Giustizia delle Comunità Europee hanno influenzato considerevolmente l'evoluzione del diritto comunitario, segnatamente nel caso dei rapporti fra gli Stati membri e l'Unione per la protezione giuridica delle persone fisiche e giuridiche. La "Corte europea di giustizia" ha sede a Lussemburgo ed è un vero e proprio Tribunale che ha il compito di garantire che la legislazione dell'Unione europea sia interpretata e applicata uniformemente in tutti gli Stati membri, in modo da garantire la sicurezza giuridica dei cittadini e il primato del diritto per tutti. La Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo è invece un organo tecnico del Consiglio d'Europa, l'Organizzazione politica che dal 1949 ha avuto il compito di tutelare i diritti dell'uomo e della democrazia parlamentare, garantendo il primato del diritto nello sviluppo di valori condivisi, armonizzando pratiche sociali e giuridiche degli Stati membri: una fucina e una grande scuola di democrazia ed antisovietismo durante la lunga Guerra Fredda. Dopo il 1989, caduto il muro di Berlino, il Consiglio d'Europa cercò di ritagliarsi il ruolo di ispiratore di un modello politico e di custode dei diritti dell'uomo per le democrazie post-comuniste d'Europa. Un ruolo complesso e difficile da gestire, anche se il Vertice del Consiglio ha più volte cercato di ammodernare il mandato politico. Non si deve confondere l'Unione Europea e la sua Corte al Lussemburgo, con il Consiglio d'Europa ed il suo Organo, la Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Se vogliamo organizzare un gran movimento per permettere alla maggioranza degli europei di esprimersi attorno alle sue radici, non possiamo permetterci il lusso di condurre battaglie contro obbiettivi sbagliati o, per lo meno, inconsistenti. Colpire disordinatamente è quello che vogliono i difensori di culture laiciste, elitiarie e minoritarie, che temono un ordinato confronto basato su analisi e non su slogan. L'adesione all'appello può essere un buon inizio.  

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