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«Amore non è forse la parola giusta.

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IgnazioLa Russa esprime una cauta soddisfazione sui rapporti tra La Destra di Francesco Storace ed il Pdl, dopo la rottura alle ultime elezioni politiche e la decisione dell'ex governatore del Lazio di correre per conto proprio. Quella del ministro della Difesa all'assemblea della Destra è stata una missione in senso tecnico: ha portato infatti i saluti ufficiali del Pdl e ha spiegato di non essere lì a titolo personale ma grazie ad un preciso incarico politico affidatogli dai due presidenti: Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Dunque, ragionare «non su quello che è stato ma su quello che potrà essere in futuro», mettere «la parola fine ai pregiudizi e ricominciare a guardare avanti per navigare nel modo migliore, sicuri che alla fine l'obbiettivo vincente è quello di far parte tutti insieme di una grande famiglia antitetica alla sinistra». In definitiva, «ricucire lo strappo di un anno e mezzo fa smettendo con uno sforzo comune di accusarci reciprocamente di chissà quali tradimenti». È Ignazio La Russa ad esortare La Destra a «fare un passo avanti». E Francesco Storace, impegnato sabato e domanica a Pomezia nella seconda conferenza programmatica del partito accoglie il ministro della Difesa con un «benvenuto, bentrovato, ho voglia di dirti bentornato. In questi anni abbiamo preso strade diverse ma la politica è fatta di individuazione di obbiettivi comuni». In questo senso, ora «si avvia un confronto per un pezzo di strada insieme a partire dal territorio. Oggi -osserva Storace- è il tempo di una moratoria alla polemica politica troppo vivace. Cessi il tempo delle contumelie, non siamo più forti se diciamo "badogliano" a un altro ma se invece siamo coerenti». Quanto ad un futuro più lontano, è troppo presto per fare previsioni su possibili alleanze per le prossime elezioni politiche. Ma di sicuro molte ferite si sono rimarginate. Non a caso all'assemblea di Pomezia il Pdl ha mandato un ambasciatore che ha militato in An. E fu proprio il partito di Fini, nelle politiche del 2008, a porre il veto ad un'alleanza con La Destra, nonostante il parere contrario di Silvio Berlusconi.

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