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Berlusconi: il peggio è passato abbiamo battuto gli inglesi

Silvio Berlusconi

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«Il peggio è ormai alle spalle». Il Consiglio dei ministri è appena ultimato e Berlusconi sfodera alle telecamere un sorriso raggiante. In mano ha i dati dell'Ocse che collocano l'Italia a guida della ripresa. È la smentita dei tanti corvi che per mesi hanno attaccato la politica del governo come insufficiente a combattere la crisi. E invece ecco che un istituto internazionale conferma che l'uscita del tunnel è vicina. C'è qualcosa di più di una «sensazione, ci sono segnali concreti di una ripresa». «L'Italia è la sesta nazione più ricca del mondo, siamo i terzi contribuenti dell'Unione Europea, i sesti per le Nazioni Unite», sottolinea il premier indicando i punti di forza del Paese. Sesti in classifica per ricchezza nel mondo, dunque, terzi in Europa.   Con un pil che «ha ormai superato quello della Gran Bretagna, segnata più di altri dalla crisi essendo la sua economia basata sulla finanza». Insomma, il premier si mostra orgoglioso della solida realtà economica italiana. «Non possiamo lamentarci - tira le somme paragonandosi ad altri paesi - Non va malissimo. Ci sono forti segnali di ripresa, basta vedere i dati dell'Ocse. Stiamo procedendo bene nonostante il momento non sia certamente uno dei migliori». Non sono solo i numeri a dire che va meglio. Ci sono le testimonianze che vengono dalle categorie. Berlusconi dice di aver avuto «contatti con imprenditori grandi, medi e piccoli, così come con il mondo degli artigiani e dei commercianti e in tutti prevale un diffuso ottimismo». Berlusconi lamenta invece la lentezza nei tempi di realizzazione delle opere infrastrutturali. Rcconta di essere «svenuto per l'invidia» durante una visita a Tokyo, sapendo che in sette mesi lì era stato possibile ottenere la licenza per la costruzione di un grattacielo. «Qui in Italia nemmeno in sette anni - lamenta il Cavaliere - ed io ho esperienze personali anche di quattro decenni». Nel più roseo quadro della economia italiana, il premier annuncia infine nuovi introiti dal «piano casa», rispetto alla cui realizzazione «presto saranno chiamati al redde rationem tutti i Governatori che non lo hanno ancora posto in atto». Solo una parte delle Regioni italiane ha dato infatti corso al piano di ampliamento delle abitazioni, sul quale il governo invece conta per dare una sferzara alla ripresa.   «Secondo calcoli di organizzazioni di settore - spiega infatti Berlusconi - il piano casa potrebbe introdurre nell'economia da 50 a 70 miliardi di euro. Si tratta di soldi che le famiglie altrimenti terrebbero da parte, e invece saranno un bel tonico per la nostra economia». Il tema della crisi è stato tra i temi al centro dell'incontro tra Berlusconi e Casini. Il leader dell'Udc ha sottolineato che «non ci sono solo le imprese da ossigenare ma soprattutto le famiglie che in questo periodo di crisi hanno funzionato da vero ammortizzatore sociale per i disoccupati». Il presidente del Senato Renato Schifani ha sottolineato che «bisogna riprendere un'azione convinta sulla crescita dei consumi». E il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi sottolinea che sono stati smentiti i «corvi» del pessimismo: «Ancora una volta le chiacchiere vengono spazzate via dai fatti. Il Governo ha affrontato bene la crisi economica e i dati dell'Ocse lo confermano». L.D.P.

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