Ufficialmente Silvio Berlusconi appoggia Massimo D'Alema nella corsa alla carica di Alto rappresentante per la politica estera della Ue.
Nellequali, però, si scommette sempre di più sulle elezione dell'inglese David Miliband. Anche perché nei Paesi dell'est l'ex ministro italiano non è visto di buon occhio. Ma le difficoltà di D'Alema di ottenere l'incarico europeo potrebbero non essere una brutta notizia per Berlusconi. Perché una sua non elezione lascerebbe intatte le possibilità per l'Italia di riottenere il posto di vicepresidente della Ue che ha ricoperto Antonio Tajani. Ruolo che l'ex europarlamentare romano vorrebbe fortemente riavere. Ma il leader del Pdl potrebbe chiedergli un sacrificio, di lasciare libera quella poltrona. Per chi? Per l'attuale governatore del Veneto Giancarlo Galan. Mentre per Tajani si aprirebbe definitivamente la candidatura a presidente della Regione Lazio. Un «domino» che permetterebbe a Berlusconi di risolvere prima di tutto il nodo, ancora irrisolto, delle regionali in Veneto. L'attuale Governatore vuole «fortemente» ricandidarsi e neppure la promessa di una poltrona da ministro lo ha convinto a rinunciare. Ma di fronte a un incarico di vicepresidente della Ue non potrebbe tirarsi indietro. E questo permetterebbe al Presidente del Consiglio di dare finalmente alla Lega la presidenza del Veneto con Luca Zaia. Antonio Tajani nel Lazio sarebbe, invece, una candidatura ben accetta anche dall'Udc e, rispetto a Renata Polverini, avrebbe il vantaggio di mettere a tacere i «malumori» politici di Forza Italia. Pa. Zap