Pd, anche Calearo molla Bersani

Lo aveva detto chiaro e tondo sin da quando Bersani aveva cominciato la sua corsa alla segreteria. «È uno che guarda al passato» aveva affermato lasciando intendere che la sua strada sarebbe stata un'altra. E così è stato. L'ufficializzazione potrebbe arrivare oggi. Massimo Calearo, ex presidente di Federmeccanica lascia il Pd. Il chiarimento con Bersani c'è stato e per il segretario non è stata una sorpresa. Calearo schierato con Dario Franceschini aveva ribadito più volte che lui con la sinistra non aveva nulla a che spartire e che di sinistra non è mai stato. Un modo per prendere le distanze da un progetto, quello di Bersani, in cui non si riconosce. Al segretario Calearo avrebbe detto che il Pd del corso Bersani non corrisponderebbe più alla sua storia personale e, soprattutto, al progetto di Veltroni di un partito moderato e riformatore. Di qui lo strappo. È probabile che Calearo confluisca nel gruppo misto in attesa di trovare una collocazione più centrista. Il tam tam delle indiscrezioni si è messo in moto e c'è chi lo dà in manovre di avvicinamento a Rutelli e Casini. Peraltro Calearo ha sempre rivendicato libertà di azione. «Mi hanno chiamato loro, non ho chiesto io di andare in Parlamento e quindi mi sento libero» è il refrain che sempre più spesso gli si sentiva dire in Transatlantico. Calearo è approdato in Parlamento dopo essersi presentato alle ultime elezioni come capolista per il Partito democratico nella circoscrizione Veneto 1. C'è chi scommette nel Pd che dopo l'ex presidente di Federmeccanica e dopo il disimpegno del sindaco di Venezia Massimo Cacciari e soprattutto dopo l'addio di Rutelli, ci saranno altri abbandoni. «Posso capire Calearo, come ho compreso le ragioni di Francesco Rutelli - dice Cacciari - Se Massimo Calearo dà ragione all'ex leader della Margherita, si vede che anche lui condivide le sue idee sul pericolo che il Partito democratico sta correndo». Giustina Destro, parlamentare del Pdl, già sindaco di Padova ed ex collega di Calearo in Confindustria, tenta un abbocco: «Mi auguro che Calearo continui il suo impegno in politica e nella società e che possa entrare nel Pdl, perchè potrebbe dare contributo positivo alla causa del Veneto».