Regionali, Bossi punta alla Lombardia

{{IMG_SX}}"Anche questa volta Bossi otterrà quello che vuole". Il refrain circola con insistenza dentro il Pdl proprio mentre Berlusconi, rispondendo a Bruno Vespa per il libro «Donne di cuori» sul rapporto con il Carroccio, ribadisce che al Nord il ticket Pdl-Lega non si discute. Il premier, è evidente, cerca di far sì che il braccio di ferro con Bossi rimanga sotto traccia. Dice che per ogni regione del Nord verrà indicato un governatore del Pdl e un vice della Lega e viceversa. Risultato: gli equilibri non si sposterebbero. In realtà in questa partita a scacchi Bossi punta a ottenere il massimo possibile e già si sta muovendo con grande abilità. La Lega continua a tenere accesi i riflettori su Piemonte e Veneto ma il vero oggetto del desiderio è la Lombardia. Nonostante ciò che viene dichiarato, il Veneto non è in cima ai pensieri di Bossi. Questo sa bene che dopo tutto il polverone scatenato su Galan, la Lega potrebbe essere il primo partito della regione anche senza avere il presidente. E peraltro, Bossi non avrebbe interesse a far «crescere» Zaia come governatore. Il ministro è giovane, rampante e frequenta Bruxelles, ergo, non sarebbe strategico farlo salire ancora con il rischio che in un prossimo futuro gli faccia ombra. Per il Piemonte la Lega ha lanciato in pista il capogruppo alla Camera Roberto Cota che deve vedersela con i possibili candidati del Pdl, Enzo Ghigo, coordinatore regionale e Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa. Se Berlusconi dovesse insistere a negare alla Lega le due regioni, Bossi a quel punto rivendicherebbe la Lombardia. Il candidato potrebbe essere Roberto Castelli. E Formigoni? Verrebbe compensato con il ministero della Salute. Nessun braccio di ferro sull'Emilia Romagna dove sarebbe certa la candidatura del leghista Massimo Polledri. In questa regione non c'è partita ma nonostante la sconfitta sia sicura, la Lega è in crescita e sta strappando consensi al Pd. Inoltre ottenere un buon risultato nella terra del segretario Bersani, sarebbe comunque una vittoria. Per la Toscana il Pdl si sta orientando su un candidato espressione del ministro Matteoli. I destini di Lazio e Campania sono legati a filo doppio. Lo scorso fine settimana, il presidente Gianfranco Fini, ospite a Capri del convegno della Confindustria, ha incontrato Pasquale Viespoli, sottosegretario al Welfare e di sicuro si è parlato di candidature. Al momento per il Lazio c'è il segretario dell'Ugl, Renata Polverini, e per la Campania Cosentino. Ma se questo equilibrio dovesse saltare, riprenderebbe quota per il Lazio, Luisa Todini. Partita aperta in Puglia. Qui il ministro Fitto vorrebbe il capogruppo Rocco Polese ma in pole position sarebbe il magistrato Stefano D'Ambruoso. Domani Berlusconi dovrebbe incontrare Fini e Bossi per trovare la quadra.