Debutto in Europa per Pier Luigi Bersani nella sua nuova veste.
Intanto,continuano i contatti con la minoranza interna per la scelta del capogruppo alla Camera, ruolo per il quale è apparsa oggi una «short list» che vede tra i nomi quelli di Piero Fassino, Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni. Concentrata l'agenda a Bruxelles di Bersani. La prima tappa sarà istituzionale. Con un incontro con il commissario all'Economia Almunia e poi con il vicepresidente della Commissione, nonché rappresentante italiano nell'esecutivo europeo, Antonio Tajani. Il colloquio con Almunia avverrà poche ore dopo che questi avrà presentato le previsioni economiche per il 2010 e 2011, con le stime aggiornate su Pil, deficit e debito pubblico dell'Italia. Sarà quindi un'occasione per Bersani per tornare sui temi della crisi. Subito dopo il segretario del Pd si recherà nella sede del Parlamento europeo dove incontrerà il presidente del Pse Martin Schulz, con cui si parlerà, tra l'altro, della candidatura di Massimo D'Alema alla carica di Alto Rappresentante dell'Ue per la politica estera. Per Bersani si tratterà di un ritorno, visto che è stato al Parlamento europeo negli scranni del Pse, di cui Schulz era il capogruppo. Infine, il segretario del Pd incontrerà i propri eurodeputati, la cui delegazione, guidata da David Sassoli, ha dato vita assieme ai socialisti al nuovo gruppo dell'Asde. Nell'agenda di Bersani, però, ci sono già delle caselle occupate per i giorni successivi, a partire da mercoledì quando incontrerà i radicali di Emma Bonino e Marco Pannella, e l'Udc di Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa. L'altro grande appuntamento sarà l'Assemblea nazionale di sabato, quando Bersani annuncerà i criteri di composizione della sua squadra. Quel giorno verrà eletto anche il presidente del partito, casella che una volta riempita farà capire l'intero puzzle delle nomine interne. Probabilmente il nodo a cui tutto è appeso è quello dei capigruppo di Camera e Senato, uno dei quali sembra destinato alla minoranza. Se alla Camera i bersaniani eleggeranno Enrico Letta (questo il nome più gettonato), al Senato i franceschiniani papabili sono Luigi Zanda e Enrico Morando. In tal caso, anche la presidenza del partito potrebbe andare alla minoranza, a una personalità quale Fassino. Questi però è nella «short list» che Franceschini avrebbe proposto alla maggioranza per il ruolo di capogruppo alla Camera, insieme a Fioroni e Gentiloni. Quest'ultimo, potrebbe superare i veti incrociati, su cui invece potrebbero cadere gli altri due candidati, ed ha quindi buone chance, vista anche la stima generale di cui gode. In questo secondo caso, alla presidenza del partito potrebbe arrivare un esponente della maggioranza, con Rosy Bindi candidata.