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Muoiono di carcere anche gli agenti

Carcere

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In carcere si muore. Vittime i detenuti e anche gli agenti della Penitenziaria. Un fenomeno quest'ultimo preoccupante spesso denunciato dai sindacati senza che nessun provvedimento sia stato preso. Dall'inizio di gennaio a oggi sono 146 i detenuti morti in carcere, 6 in più del totale registrato alla fine dello scorso anno. Ma è il dato dei suicidi a suscitare allarme: nei primi dieci mesi del 2009 i detenuti che si sono tolti la vita sono stati 59, venti in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo dice l'associazione «Ristretti Orizzonti» nel suo dossier «Morire di Carcere» sottolineando che «la morte di Stefano Cucchi e l'ondata di indignazione al riguardo, soprattutto dopo la pubblicazione delle sconvolgenti immagini del suo corpo martoriato, sono un fortissimo e drammatico richiamo alla realtà». «Quando il sistema penitenziario italiano viene definito "fuori-legge", "illegale", "incivile" dallo stesso ministro della Giustizia, vuol dire che la sofferenza di chi sta in carcere supera il livello ritenuto ammissibile, che la pena diventa supplizio - osserva il curatore Francesco Morelli -. Soffrono in primo luogo i detenuti, ma soffre anche la polizia penitenziaria, che nell'ultimo mese ha pagato con tre suicidi lo stress di un lavoro sempre poco riconosciuto. E dove gli agenti stanno male, devono fare turni di 12 ore, e via dicendo, non ci sarà un bel clima neanche per detenuti».   Ristretti Orizzonti cita anche il «Bollettino degli eventi critici negli Istituti penitenziari», realizzato dal Ministero della Giustizia, dal quale si evince che dal 1992 al 2008 mediamente ogni anno muoiono 150 detenuti, di cui circa un terzo per suicidio e gli altri due terzi per cause naturali non meglio specificate. Gli omicidi registrati sono 1 o 2 l'anno. L' associazione fa notare che i suicidi riguardano prevalentemente i detenuti più giovani: i 10 «morti di carcere» più giovani del 2009 sono tutti suicidi e 2 avevano solo 19 anni. Lo stress da sovraffollemento e da turni massacranti colpisce anche gli operatori della Polizia penitenziaria. Tre sucidi in meno di cinque giorni lo scorso mese tra gli agenti. Un assistente capo della Polizia Penitenziaria si era tolto la vita in caserma a Monza e lo stesso giorno c'era anche stato a Venezia l'omicidio-suicidio di un ex ispettore appena andato in pensione. Trascorsi due giorni, in Calabria l'assistente capo della polizia penitenziaria di Eboli, Domenica Apicella, ha ucciso il padre di 71 anni e la madre di 68 con due colpi di fucile.   Subito dopo è uscito dall'abitazione e dopo aver ucciso il cane ha rivolto l'arma contro se stesso e si è tolto la vita. Apicella era in malattia dallo scorso mese di aprile in quanto affetto da crisi depressive. Attualmente nelle carceri italiane ci sono circa 64.700 detenuti a fronte di una capienza di circa 43.218 posti. I poliziotti penitenziari sono 38.500 con un deficit di cinquemila unità rispetto al necessario. Secondo i sindacati, questo significa che un agente ha la responsabilità di 80-100 detenuti. Il direttore del Dap, Franco Ionta ha presentato il «piano carceri» lo scorso 27 aprile. E appena 15 bgiorni fa il premier Berlusconi ha detto «C'è una situazione davvero da dimenticare e incivile nelle carceri. Ci abbiamo lavorato anche questa notte è una situazione da risolvere».  

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