Berlusconi: "Pronti al dialogo"
Rassicura sulla fedeltà della Lega e sulla «solida» alleanza con il Pdl. Lo stesso fa con il presidente della Camera, Gianfranco Fini: «A lui mi lega un solido rapporto di amicizia e di stima». Spalanca di nuovo le porte all'Udc. Boccia, ma ci tiene a sottolineare che è «un'ipotesi che non esiste», l'idea di un cambio di maggioranza, prospettiva che porterebbe dritti alle «elezioni anticipate». Si dice «disponibile» al dialogo con il Pd, a partire dalla riforma della giustizia, ma solo se Pier Luigi Bersani «cambierà registro» rispetto a Franceschini e Veltroni. Infine annuncia che non ritirerà le cause contro «La Repubblica» e «L'Unità»: «Ho il dovere di tutelare non la mia persona, ma l'istituzione che rappresento». Silvio Berlusconi affida a Bruno Vespa alcune riflessioni sui temi più caldi dell'agenda politica, con un'intervista che sarà contenuta nel prossimo libro del conduttore («Donne di cuori») in prossima uscita. Tra gli argomenti affrontati la tenuta della maggioranza di governo e le riforme. L'alleanza con Umberto Bossi è «davvero solida» conferma il premier, nessun pericolo di uno «sganciamento leghista». Tutto si risolverà anche per il toto-candidature alle Regionali: «La questione è oggi ancora sul tavolo ma se ciò dovesse accadere, certamente no. L'alleanza con la Lega è davvero solida. Non c'è nessun problema nell'individuazione dei candidati alle elezioni regionali anche perchè presenteremo in ogni regione del Nord un ticket che indicherà un presidente del Pdl e un vice della Lega e viceversa. Nessun pericolo di sganciamento leghista, dunque. Tra me e Umberto Bossi c'è un patto ormai consolidato fondato anche sull'amicizia e sull'affetto». Sui temi etici, invece, «il partito assume certo una sua posizione, ma riconoscendo ai singoli parlamentari una piena libertà di coscienza e di voto». «No» secco del premier all'ipotesi, che lui stesso definisce impossibile, di una crisi di governo che porti a una maggioranza diversa da quella attuale: «Lo escludo nel modo più assoluto. Se mai dovesse verificarsi un cambio di maggioranza, ma è un'ipotesi che non esiste, ci tengo a dirlo chiaro, sarebbe inevitabile il ricorso ad elezioni anticipate». In Parlamento sta per arrivare una parte della riforma della giustizia. Berlusconi apre all'opposizione: «Nessuno più di me è predisposto al dialogo. Ma per dialogare è necessario essere in due, e soprattutto avere rispetto dell'avversario, non insultarlo e demonizzarlo come il Pd di Franceschini e di Veltroni ha fatto ogni giorno, e spesso più volte al giorno, contro la mia persona. Se Bersani deciderà di cambiare registro e di concorrere alle riforme importanti per il futuro dell'Italia, il più contento sarò io».