I rettori plaudono: «Ora però servono i soldi» Ok da Confindustria: «È la svolta che serve»
15del disegno di legge che vuole cambiare il volto all'università italiana. Ma proprio di soldi si preoccupano, invece, i rettori. La riforma sarà credibile - dicono - soltanto se sostenuta da adeguate risorse. «La proposta di legge del Ministro Gelmini per l'ampiezza del suo impianto e la valenza riformatrice rappresenta un'occasione fondamentale e per molti versi irripetibile per chi ha davvero a cuore il recupero e il rilancio dell'università italiana - commenta il prof. Enrico Decleva, presidente della Crui - È indispensabile, e per più aspetti pregiudiziale, che all'avvio del processo riformatore, e a garanzia della sua credibilità, corrisponda una disponibilità adeguata di risorse. A partire da quanto sarà garantito al finanziamento degli atenei per il 2010». Il ministro Gelmini incassa, invece, il plauso a tutto tondo della Confindustria. «La Riforma risponde all'esigenza, condivisa da Confindustria, di porre l'Università italiana in condizione di competere ad armi pari con i migliori Atenei del mondo» osserva Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l'Education, sottolineando come al centro del provvedimento ci sia «il tentativo di liberare il nostro sistema universitario da modelli organizzativi inefficienti, da vincoli burocratici e da abitudini corporative». L'augurio è a questo punto che «l'iter parlamentare sia rapido e non stravolga il provvedimento».