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La sinistra perde anche all'Anm

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Soprattuttosul tema della giustizia. A dirlo sono i magistrati stessi che ieri, chiamati a rinnovare le giunte distrettuali dell'Anm a Roma e Palermo, hanno lanciato un segnale chiaro premiando le correnti più moderate e «punendo» Magistratura Democratica e Verdi. I dati parlano da soli. Nella Capitale, su un totale di 820 votanti, 343 hanno scelto Unicost, 202 Magistratura Indipendente, 187 Md e 88 il Movimento articolo 3. Risultato? Unicost conferma i suoi 3 seggi, MI passa dall'uno che aveva nel 2005 a due (tra gli eletti anche il gip di Cogne Fabrizio Gandini), MD e Verdi scendono da 3 a due (ma quattro anni fa si erano presentati uniti). In termini percentuali la sinistra ha perso 5 punti. È andata peggio a Palermo dove Unicost ha ottenuto 146 voti (da due seggi a 3), MI 98 (+30 voti, da uno a due seggi), mentre MD e Verdi sono passati dai 198 voti del 2005 a 103 perdendo ben due consiglieri. «Sono molto soddisfatto - commenta Cosimo Maria Ferri componente del Csm ed esponente di MI - perché la linea della moderazione e della chiarezza paga anche in magistratura, dimostrando che un dialogo costruttivo tra le istituzioni e dentro le istituzioni è un'esigenza ma anche un valore da cui non si può prescindere. La difesa dell'indipendenza della magistratura da una parte ed il superamento del correntismo esasperato dall'altra sono i capisaldi della nostra proposta che riesce a fare breccia tra i colleghi per la validità e la serenità delle ragioni con le quali li portiamo avanti. In questo delicato momento di possibile riforma del sistema giudiziario queste posizioni ferme e coerenti contribuiranno certamente a raggiungere un approdo che possa dare soddisfazione agli operatori ed al cittadino». Nic. Imb.

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