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«Ho visto una decina di volte l'auto blu del presidente fuori di qui, lui utilizzava sempre la stessa metodica negli appuntamenti».

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Incontrofilmato per poi essere oggetto di un ricatto da parte di quattro carabinieri finiti in manette. «L'auto del presidente si fermava sempre sulla discesa che porta al condominio, a circa 20 metri. L'autista - ha continuato - spegneva il lampeggiante ma lo lasciava ben visibile sul tetto dell'auto, quindi si apriva un giornale e attendeva che il presidente tornasse». L'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo «era nostro cliente», uno dei tanti personaggi importanti che frequentavano via Gradoli. Ma tra questi «non vi è nessun altro politico», hanno inoltre riferito i transessuali. Sonia sostiene di avere visto per la prima volta l'auto blu in via Gradoli circa due mesi e mezzo fa: «In totale l'avrò visto dieci volte, veniva il pomeriggio e sempre nei giorni feriali». Nel condominio di via Gradoli altri trans raccontano di altri incontri, di altri clineti: avvocati, professionisti, attori. «I politici - dicono - sono delle galline della uova d'oro: pagano bene, e quando si trovano non vanno fatti scappare». Adesso il chiodo fisso però è come riacchiappare i clienti. Perché il fuggi fuggi dei benpaganti c'è stato eccome. La storia del video-scandalo, la paura di finire invischiati in qualche altro ricatto a luci rosse ha raffredato le segrete voglie di insospettabili. «Da quando è esplosa questa storia gli affari sono crollati, neanche più un cliente» raccontano. Tra i tanti trans che vivono in via Gradoli e via dei Due Ponti, nella periferia nord della Capitale, lo scandalo Marrazzo sta avendo risvolti «economici». Pochissimi clienti, poche entrate: qui tutti si lamentano per «un clima che si è creato e che spaventa i nostri clienti». «Molti stanno pensando di andare via da questa zona - spiega Daniela - Non era mai successo che per tanti giorni non avessi clienti». Fuori il condominio dello scandalo sono ancora molte le troupe televisive e i cronisti che attendono «le protagoniste di questa storia». «Se restate qui - ha proseguito - la nostra situazione si complica ulteriormente: anche noi dobbiamo guadagnarci da vivere».

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