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«Dal fango ci si può rialzare»

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Delresto, si può passare dal fango al cielo». A parlare è don Agostino parroco della chiesa di Riano intitolata all'Immacolata concezione. Il prelato si riferisce a uno dei suoi parrocchiani, Piero Marrazzo e alla vicenda che ha fatto tremare la Regione Lazio. Centro di circa 11 mila anime lungo la via Tiberina, Riano sta a poco più di nove chilometri da Roma lì dove il presidente della Pisana ha casa, nell'esclusivo comprensorio di Colle Romano. A monopolizzare le chiacchiere però i problemi quotidiani, di quel centro storico «ostaggio» di lavori che bloccano la vita di 70 famiglie e che durano ormai da un anno per colpa di fondi che arrivano a singhiozzo proprio dalla Regione. «Dovreste stare qui almeno un mese per capire quello che succede, altro che Marrazzo. Su di lui posso dire solo che maggiore è la carica, più alta deve essere la dignità e il decoro», sottolinea un anziano di passaggio a piazza Piombino. «Penso a Sant'Agostino e alla sua ricerca della verità – sottolinea don Agostino nel suo ufficio parrocchiale – Via con il passato e andiamo avanti. Ognuno di noi è fatto di carne e spirito. Adatta al caso c'è la storiella del prete alcolista: un giorno il vescovo rivolto a questo sacerdote gli fa l'elenco delle manchevolezze riferitegli dalla gente, compreso il fatto che si dà troppo al vino. Il prete ammette e risponde: «Eccellenza, ma le hanno mai riferito quanta sete io provo?». Comunque, è bene che certe faccende vengano fuori perché ci richiamano verso una linea di onestà». «C'è una frase potente di Cristo: Chi è senza peccato, scagli la prima pietra – conclude il parroco – Tutti possiamo sbagliare a prescindere dal nostro ruolo. Da quanto ho sentito nei tg Marrazzo potrebbe ritirarsi a Montecassino o in altro convento: la cosa gli farebbe onore. Noi siamo qui per salvare l'uomo. Da parte mia se Marrazzo e la sua famiglia mi cercassero, li accoglierò a braccia aperte e li ascolterò».

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