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"Scandalo gestito dalla sinistra in vista delle elezioni regionali"

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Andrea Augello

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Come componente del gruppo Pdl al Senato ha chiesto al ministro per i Rapporti con le Regioni di verificare l'esistenza di una delega a Montino. Se questa sia legittima e se si debba intendere il Consiglio regionale decaduto. Non solo. Il senatore Andrea Augello ha preannunciato un esposto alla Corte dei Conti affinché si accertino eventuali danni erariali «derivanti dalla corresponsione delle indennità dell'intero staff del presidente Marrazzo». Una posizione dura ma squisitamente politica. Che ne pensa, invece, di questa vicenda sul piano personale? «È certo una vicenda discutibile. Ma non riesco a liberarmi dal sospetto che sia stata gestita da una certa sinistra». In che senso? C'è stato un complotto? «No, non parlerei di complotto. Ma di una gestione particolare in vista delle primarie e delle elezioni regionali. La stampa di sinistra è stata quella più dura, credo anche perché la sinistra non ha mai digerito questo personaggio impolitico e fragile». Perché l'autosospensione non va bene e chiedete invece le dimissioni di Marrazzo? «Non si tratta solo di un nodo politico. È una questione delicata da un punto di vista istituzionale. Neanche un faraone dell'Alto Egitto si sarebbe autosospeso. Anche perché questo istituto non esiste, esiste invece quello dell'impedimento temporaneo. Però Marrazzo ha parlato, e ha scritto, "autosospensione". Motivandola con lo stress psicofisico. Ma gli deve essere venuto oggi andando al Gemelli. Fino all'altro ieri non l'aveva minimamente menzionato, lo stress. E poi, malgrado sia stressato, ha avuto la forza psicofisica di dimettersi da commissario della Sanità. Come mai?». Qualcuno potrebbe dire che speculate sulla vicenda per vincere le elezioni, che sarebbero anticipate e, quindi, più vicine temporalmente allo «scandalo». «Se Marrazzo si dimette le elezioni non sarebbero così anticipate, al massimo si voterebbe venti giorni prima del previsto, a febbraio invece che a marzo. Inoltre, in base ai sondaggi che gli davano non più del 45% di gradimento, il confronto non ci avrebbe comunque impensierito».  L'episodio, tuttavia, danneggia la sinistra, non crede? «Credo che l'episodio getti sfiducia sull'intera classe politica. E mi auguro che siano infondate le voci sull'uso dell'auto di servizio e sul consumo di droga». Lei ha detto che è meno grave «frequentare dei travestiti che travestirsi da presidente». Per quali motivi ritiene che Esterino Montino non possa fare il «reggente»? «È un'usurpazione di titolo. Montino è un assessore esterno nominato vicepresidente senza alcuna consultazione popolare». Tocchi a Berlusconi o a Marrazzo, sebbene siano due vicende molto diverse, stiamo andando verso il linciaggio dei politici per motivi intimi e non di «merito». Che sta succedendo? «Quello scenario di confusione tra spazi mediatici e politici prefigurato dall'intellighentia di sinistra è diventato, per la stessa sinistra, un terreno di lotta politica. Dietro c'è una cultura stalinista che punta a colpire l'individuo e non il personaggio politico. E penso che in futuro sarà sempre peggio. Inoltre, i giornali così guadagnano copie, per non parlare del problema dell'uso dell'informazione giudiziaria». Cioè? «Secondo lei è normale che in quarantotto ore i verbali dell'inchiesta siano finiti sui giornali?». Dove ha sbagliato Marrazzo nel reagire alla fuga di notizie? Che avrebbe fatto lei nei suoi panni? «Io nei suoi panni non ci sto e non ci voglio stare. Ma, se mi avesse chiesto un consiglio, gli avrei detto: dimettiti subito, spiega solo che sei vittima di una vicenda giudiziaria, saluta tutti e fai parlare solo i tuoi legali».

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