I dati delle primarie regionali del Partito democratico confermano il trend nazionale, con una affermazione delle mozioni che fanno capo al neo segretario Pier Luigi Bersani.
Aparte alcuni casi clamorosi, come quello della Calabria dove Carlo Guccione si è affermato con il 75% dei consensi, in diverse zone della penisola non sono mancati i testa a testa. Tra le «piazze» più calde, sicuramente la Puglia e il Lazio. Nella prima regione dopo un primo momento in cui il candidato di Bersani, Michele Blasi, sembrava in testa, il trend dello spoglio sembra adesso portare verso un ballottaggio. «A me però non risulta così», ha spiegato ancora Migliavacca. Con i dati ancora non ufficiali, comunque, Blasi viaggiava sul 49,12% seguito dal segretario uscente Michele Emiliano (30,7%) e dal franceschiniano Guglielmo Minervini (20,17%). Appare combattuta anche la situazione nel Lazio, dove il testa a testa tra Mazzoli e Morassut sembrerebbe destinato a trasferirsi all'assemblea regionale. Tra le Regioni che sicuramente avranno un ballottaggio c'è la Basilicata, dove Roberto Speranza (Bersani) se la vedrà con Erminio Restaino (Franceschini). Mentre in Sicilia, altra zona in cui si dovrà aspettare l'assemblea regionale, ha chiuso in vantaggio il franceschiniano Giuseppe Lupo (40%) sul bersaniano Giuseppe Lumia (31%). Da registrare, infine, il voto del Veneto, dove dalle urne è venuto fuori un testa a testa tra Rosanna Filippin, candidata della mozione Bersani, e Andrea Causin, candidato della mozione Franceschini. Qui, però, si potrebbe adottare il famoso Lodo Scalfari, visto che subito dopo l'esito delle urne Causin ha dichiarato di voler sostenere la sua rivale.