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Non dimettersi è un'indecenza

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Einvece gli capita, con frequenza preoccupante, ma non sorprendente, di scoprire che non sono affatto superiori moralmente né culturalmente, come forse ancora credono, al punto di mettere il silenziatore all'incostituzionale decisione assunta da Marrazzo, per volere del Pd naturalmente. In tal modo hanno avallato uno sbrego giuridico e politico di inaudite proporzioni, dalle conseguenze devastanti sulla legittimità del governo regionale. Il malcapitato ex-presidente non ha alcuna ragione per delegare ad altri le sue funzioni e lasciar così trascorrere tempo prezioso fino alla formalizzazione delle sue dimissioni se non quella di rendere impossibile l'indizione immediata delle elezioni. Se, come sembra, il passo definitivo dovesse compierlo entro dicembre, si andrà a votare a primavera e, intanto, la Giunta resterà acefala, o meglio, guidata dal vice-presidente per il disbrigo anche della gestione ordinaria e straordinaria dell'amministrazione regionale; sarà nelle mani di un signore che non è stato designato alla carica che si ritrova impropriamente a ricoprire in aperta violazione della legge che prescrive l'elezione diretta del governatore, ma non quella del vice. L'auto-sospensione del presidente è prevista solo nell'impedimento per gravi motivi di salute. La circostanza impone in tal caso al vice-presidente di assumerne le funzioni per un tempo ragionevole. Nella vicenda Marrazzo non ricorrono estremi del genere. È un'offesa alla pubblica decenza, e al decoro delle istituzioni, nascondere un'oggettiva difficoltà politica dietro un espediente goffo e meschino per allontanare l'amaro calice del voto. I "sacerdoti" che si stracciano le vesti quando si mette in discussione qualche istituto costituzionale dovrebbero chiedere a Marrazzo di rimettere il mandato senza indugi. Sarebbe indecente per le istituzioni se dovesse intervenire il governo in una faccenda così maleodorante. Ma se il buonsenso non dovesse prevalere, premier e ministro dell'Interno non potrebbero che agire di conseguenza. Non sappiamo se il capo dello Stato possa dire una parola al riguardo, ma come garante dei precetti costituzionali riteniamo che si attiverà perché un ulteriore inutile scandalo non si aggiunga ai troppi che segnano la vita della nostra infelice Repubblica. Marrazzo e il Pd possono alleviare il disagio nel quale tutti siamo immersi. Lo facciano, gliene saremo grati.

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