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Irregolarità e risse nel Centro-Sud In Sicilia un seggio «gestito» dal Mpa

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Nessunesponente della tre mozioni che si contendono la guida del Pd pronuncia apertamente la parola «maledetta». Quella che trascina con sé i dubbi per una vittoria poco trasparente. Ma nel giorno in cui il partito elegge con una «grande prova di democrazia» il suo segretario, non mancano i malumori. Così, ad esempio, a Napoli si arriva addirittura alle mani. Succede in un seggio nel quartiere Piscinola quando una persona chiede di poter votare senza certificato elettorale. La discussione si fa vivace e si arriva alla lite che costringe la polizia ad intervenire. Finisce con qualche spintone e un po' di schede gettate qua e là. Diverso il caso di Frattamaggiore dove i sostenitori della mozione Franceschini denunciano che il voto sarebbe stato autorizzato senza il pagamento della prevista quota di due euro. A Ponticelli, invece, è stato allontanato dal seggio un familiare del boss camorrista Sarno che aveva chiesto di poter votare. Dalla Campania alla Sicilia dove la polemica si concentra soprattutto nel Messinese. Qui i bersaniani fanno sapere di aver scoperto esponenti del circolo di Brolo (schierati con Franceschini), mentre distribuivano tagliandi prepagati da presentare al seggio. Una sorta di compravendita di voti anche se gli «accusati», che non negano, replicano: «È il caso di ricordare che il Pd di Messina ha deciso di devolvere il ricavato delle Primarie alle popolazioni sfollate in seguito alla tragica alluvione del 1 ottobre». «Curiosità» si registrano anche a Caltanissetta dove un gazebo era formato interamente da esponenti del Mpa del governatore Raffaele Lombardo, mentre a Partinico (Pa), l'anomala affluenza sarebbe legata alla presenza di parecchi elettori del centrodestra che si sono recati alle urne invitati da un assessore del Pdl. E ad Agrigento il consigliere comunale Giuseppe Arnone (Franceschini) denuncia ai carabinieri il presidente di un seggio reo, a suo avviso, di aver impedito «il voto degli elettori dell'area Franceschini-Lupo adducendo motivazioni pretestuose e non previste dalle regole elettorali». Si consoli pensando che a Massa Carrara i suoi colleghi di partito non hanno fatto votare il sindaco eletto con una lista contraria al Pd (e la cosa ha fatto alquanto alterare il primo cittadino), mentre Vladimir Luxuria è stato «respinto» a Cento (Fe). Dopotutto lo statuto parla chiaro: o con noi o contro di noi. Intanto il Tg di La7 ha mandato in onda un servizio in cui ha mostrato che un loro giornalista è riuscito a votare due volte a Roma (senza scheda elettorale) e tre volte a Castellamare di Stabia. La carrellata di denunce si chiude con il Molise. Secondo uno dei candidati alla segreteria regionale Domenico De Angelis (Franceschini) a Campobasso i seggi sono stati aperti in ritardo e questo ha impedito a molti di votare. Da segnalare, poi, il «caso Guastalla», cittadina della bassa Reggiana. La giunta di centrodestra ha negato l'utilizzo della centrale piazza Mazzini per il gazebo elettorale. Il Pd ha ugualmente installato il seggio e la polizia municipale ha elevato due contravvenzioni da 155 euro l'una. I rappresentanti del Pd ricorreranno al giudice di pace.

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