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Adesso Santoro intervisti Natalie

Vignetta di Vauro su Il Manifesto su primarie Pd e caso Marrazzo

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Le figlie di Marrazzo. È l'unico validissimo motivo che impedisca a Santoro di dedicare una puntata di "Annozero" all'autosospeso governatore del Lazio. Perché davanti alla televisione - come purtroppo è già accaduto - potrebbero trovarsi una bambina di otto anni, due ragazze e anche una moglie provata da un sisma affettivo per il quale non sembra esservi riparo né cura. Ma Mikhail dovrà dirlo esplicitamente. Mezza Italia si aspetta che - qualunque sia il tema di giovedì prossimo - lui apra la serata spiegando che non si occuperà della sordida vicenda del politico del Pdl «per tutelarne i familiari». Nessuno, a quel punto, avrà alcunché da obiettare. In caso contrario ci aspettiamo una lunga intervista-confessione (non importa se in collegamento o in studio) con la strabordante Natalie, ospitata ovviamente a titolo gratuito, dopo l'approvazione della direzione di rete, del Cda Rai, della Vigilanza, dell'Authority e perfino del cavallo morente di Viale Mazzini. Quale migliore occasione per un programma di attualità se non tentare di scoprire chi si nasconde dietro il presunto ricatto, affondando le mani in quel verminaio in cui, sussurrano, nuotano molti altri vip e politici, qualcuno forse di sinistra? Che succulenta opportunità, per i reporter d'assalto di Mikhail, di intuire se si tratta di un "complotto ordito dall'alto" o di uno squallido tentativo di estorsione. E se il video hard non fosse di qualità sufficiente per la messa in onda, si potrebbe ricorrere all'espediente di attori che ne recitino almeno il testo, con corollario di sottotitoli. Vorremmo anche ascoltare un esaustivo editoriale di Travaglio - con contraddittorio, all'occorrenza - nel quale dietro le presunte mele marce dell'Arma si adombri pure la longa manus dei servizi segreti, senza necessariamente arrivare allo stalliere di Arcore o al lettone di Putin: e non insinui che i carabinieri si sono trovati davanti Marrazzo culo e camicia con la "fidanzata" mentre cercavano il covo delle Br. Purtroppo gli inviati di "Annozero" non potranno interpellare Tarantini sul giro di coca di Via Gradoli, ma sapranno trovare altri insider. E ci piacerebbe capire insieme a Ruotolo se quegli assegni a quattro zeri (mica i mille euro del tariffario di Patrizia) provenivano da conti personali del governatore o se - Dio non volesse - avevano una qualche altra origine. Saremmo lieti di sentir ripetere da Luxuria che «il Pd deve ricandidare Marrazzo alla Regione per non farsi accusare di essere un partito bacchettone», o di farci spiegare da qualche similCrepet che «si trasgredisce in quel modo perché il potere logora e l'inconscio cospira per farti scoprire». Qualche ex portavoce di governo potrebbe indicarci la strada. Ameremmo ascoltare una vibrante prolusione di Mikhail su quelle «debolezze private» e sui cavilli dell'autosospensione, pur rischiando di vederlo virare all'improvviso su deprecabilissime cene con ragazze allegre in abito nero leggero: «quelle sì, che sono affari di Stato». Metta le manone sul tavolo per godersi Vauro e le sue vignette: una, fulminante, è già apparsa ieri sul "manifesto". Si faccia satira, si disegni Marrazzo con l'apostrofo dopo la "M", si coinvolga la Guzzanti nel ruolo di una transgender e Vergassola canti "la storia di Piero". Santoro non si faccia soffiare il plastico della garconniere, chieda l'esclusiva con il protagonista, insegua lo share senza farsi troppi scrupoli. Altrimenti il trans passa di moda. Già stasera ce n'è uno al "Grande Fratello".  

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