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Il generale Tomasone: sono mele marce

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Loha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, il generale Vittorio Tomasone in merito alla notizia dell'arresto di quattro carabinieri che secondo le accuse avrebbero ricattato, per una vicenda privata, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Il generale Tomasone ha inoltre sottolineato che «nel corso di alcuni accertamenti sono emersi elementi di responsabilità sull'attività illecita dei quattro militari. Per questo motivo, nel riferire immediatamente alla magistratura quanto stava avvenendo, i quattro sono stati sospesi dal servizio dell'Arma dei carabinieri». Il comandante ha poi precisato che sull'intera vicenda che ha visto coinvolto il presidente della Regione «non è possibile fornire altri particolari se non quello che l'indagine che ha portato al fermo della Procura di Roma dei quattro militari è nata all'interno dell'Arma. Un'indagine rapida e rigorosa, che ha permesso così di isolare le quattro mele marce». Stesse parole sono state usate dalla Procura, secondo la quale è stato svolto un «lavoro investigativo rapido e preciso» e, viene sottolineato, eseguito grazie alla massima collaborazionetra magistrati e militari, che sta proseguendo. I Ros hanno svolto in tre giorni serrate indagini, anche di notte. Una prima informativa è giunta a Piazzale Clodio ai magistrati che conducono l'indagine, poi è stato sentito Piero Marrazzo. Ieri il generale Tomasone ha incontrato il procuratore della Capitale, Giovanni Ferrara. Da fonti giudiziarie si sottolinea che l'indagine fino a ora «non ha messo in luce alcun complotto di natura politica ai danni del presidente della Regione». La vicenda, si spiega, si inquadra in un contesto criminale che vede coinvolti tutori delle forze dell'ordine infedeli. Mar. Car.

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